Chiodo schiaccia chiodo: leggenda o possibilità?

Il mare è pieno di pesci” è una delle mie frasi preferite con la quale consolo le amiche con il cuore a pezzi perchè QUEL pesce le ha emotivamente distrutte. Uscire da una relazione non è mai facile: c’è chi si aggrappa alle ultime squame dello scorfano che le sta abbandonando, chi si ritira a vita privata e chi utilizza la famosa vecchia tattica del “chiodo-schiaccia-chiodo“. Il mio compare di lavoro qui a Ibiza dice di andare avanti praticamente un chiodo dopo l’altro, il che sto ancora valutando se si tratti di un bene o di un male, però si è talmente applicato a snocciolare la sua teoria che ho deciso di condividerla per vagliarne la reale utilità o meno. Perché diciamoci la verità, al pari della storia dei fighi che si incontrano la sera al supermercato, quella del chiodo che funziona sa un po’ di leggenda metropolitana. Perché il chiodo, se utilizzato male, ti buca e ti fa sanguinare (o alla meglio ti dai un martellata forte forte da solo). Ma andiamo con ordine: il CHIODO in questione è un qualcuno/a in grado di velocizzare il processo di rimozione mentale dell’EX, o almeno di non pensarci costantemente con sottofondi musicali strappalacrime e depressivi. E’ un modo per non buttarsi giù e non chiudersi nella bara sentimentale, quella che può tenere lontano dalle relazioni per lunghi mesi, o addirittura anni. Ci sono però alcune precauzioni da tenere ben presenti per non pungersi…

1-Il chiodo NON è l’uomo della vita. Non deve essere perfetto, non deve incarnare il vostro ideale maschile ma soprattutto DEVE essere leggero. E’ un chiodo, non un mattone!!!

2-Il chiodo deve essere un corteggiatore, disposto a coccolarvi e regalarvi attenzioni. Se è uno psicopatico-complicato che se la tira, non è il chiodo adatto!

3-Il chiodo è un intrattenimento piacevole, un modo per risollevare l’autostima che probabilmente l’altro ha infilato nel bidone dell’indifferenziata; tiene la mente (e il corpo) impegnata e nello stesso tempo offre ottime scuse per non rivedere l’ex.

4-Proprio per questi punti a favore è necessario dichiarare subito al chiodo del suo ruolo di chiodo e assolutamente NON fare proiezioni su di lui: farfalle nello stomaco vanno bene, ondate di energia positiva pure, ma NIENTE seghe mentali su possibili evoluzioni della storia, su ipotetici futuri o passaggi di stato. Avete mai visto un chiodo trasformarsi in un fidanzato?!? 😛

5-Per evitare quest’ultimo importantissimo e fondamentale dettaglio il mio amico suggeriva una scatola di CHIODI, perché è facilissimo, una volta incontrato uno che ti corteggia, ti coccola, ti fa fare del gran sesso, non è pressante ma presente e ti fa dimenticare l’altro in leggerezza, perdere la testa per lui/lei. Per questo ci vogliono svariati chiodi, almeno 3, per non avere attenzioni e sentimenti solo per uno (che poi diventa una catena di chiodi che scacciano il chiodo che aveva schiacciato il chiodo).

Insomma, tieni presente che il chiodo non serve a dimenticare, serve ad intrattenersi nel frattempo che si elabora la perdita. E non c’è niente di male a soffrire ridendo: non è che soffri meno, soffri solo in maniera diversa“. Così ha concluso la sua esposizione, sulla quale sto ancora riflettendo. Il chiodo non si sentirà usato? E se poi è lui che si innamora? Non è meglio godersi un po’ di solitudine?

Io credo di aver usato sempre i chiodi nel modo sbagliato e non penso sia realmente salutare ricorrere a questa cosa. Però, se si dichiara tutto in partenza ed entrambi sono consenzienti, perché no? Voi siete mai ricorsi ai “chiodi”? Hanno funzionato? Raccontatecelo qui o in diretta alle 182.0 su radio m2o. Io e LaMario siamo tutte orecchie...o meglio, io sicuramente! 😉 Buon fine settimana.

Colpi di testa post “anta” (da single a moglie in una stagione)

Siamo abituati dalla società e dalle usanze comuni, almeno dalle parti occidentali, ad un iter romantico-sentimentale prestabilito, che consiste più o meno in: uscite conoscitive, frequentazione, fidanzamento, convivenza e matrimonio. Quest’ultimo step, per quanto possa sembrare obsoleto e fuori moda, in realtà resiste alle intemperie e anche le coppie più impensabili ed anticonformiste prima o poi ci cascano (anche solo per appianare beghe burocratiche in casi di estrema necessità). Tutto questo processo può durare molti mesi o addirittura moltissimi anni; meglio se dura più a lungo dicono, “così ci si conosce meglio e non si rischia di fare cazzate con il primo che si incontra“…dicono. Quelli che si incontrano e si sposano dopo sei mesi sono dei pazzi presi dall’entusiasmo che fanno colpi di testa improvvisi senza pensare. Ecco, ragionavo appunto su questa questione ultimamente per via di un evento che mi ha toccato da vicino. Una delle mie migliori amiche, single quasi arresa alla via della zitellaggine, mi chiama a inizio maggio dicendomi di aver ceduto alle avance di un corteggiatore che le faceva la corte da mesi; “oh, finalmente!” Sono sempre felice quando le mie amiche singole si lanciano in qualche avventura, anche solo per rimettere in gioco il cuore (e tutto il resto)! L’ho sentita durante la stagione con messaggi vaghi riguardanti prevalentemente il lavoro fino a quando non ci siamo sentite verso la fine di agosto e le chiedo, con il mio inconfondibile tatto “Ma il tipo esiste ancora o l’hai fatto già scappare?“; tossisce, ride, manca poco si strozza “No, no, c’è ancora, è qui davanti a me“. Ovviamente non la tartasso con tutte le domande indiscrete che avrei voluto farle, le dico solo che lo vorrò conoscere al più presto per dare la mia “approvazione” 😉 Il giorno dopo mi invia un messaggio vocale che suonava più o meno così “Senti, ti volevo dire una cosa abbastanza importante, volevo aspettare che tornassi in Italia, ma insomma…mi sono sposata!!!

MANCA POCO SVENGO! Prima di inviarle una risposta si sono incontrati nella mia testa pensieri a caso: ma che cazzo combina? Le è partito il cervello? L’ha circuita dicendole un monte di cavolate? Ha l’orologio biologico impazzito e magari ora mi dice che è pure incinta? E’ stata minacciata? E poi perché non mi ha chiamata…prima?!? Insomma, cose a caso e pensieri vari e poi una questione: perché, nonostante mi ritenga una persona aperta, la prima reazione è stata quella di pensare che forse “aveva fatto una cazzata ed era troppo presto“? Esiste davvero un troppo presto o troppo tardi? E un “dopo i 40 queste cose improvvise non si dovrebbero fare”? Che si sa, le cavolate a 20 anni si tollerano dando la colpa alla gioventù, ma a 40 a chi la dai la colpa di questi colpi di testa? Ecco, a nessuno…

Il “troppo presto” è un’altra invenzione dei nostri usi&costumi: il fatto di dover dare lungo spazio a fidanzamenti in casa e fuori casa, la convivenza che può protrarsi per decine di anni fino al giorno in cui ci si sposa per poi separarsi dopo un annetto scarso sono usanze socialmente accettate per cui chi esce da questo schema sembra stia facendo tutto sull’onda del momento. Cose che a 40 anni non si dovrebbero proprio fare…ed invece no. Credo che sia proprio passata una certa età che le donne diventano più consapevoli di se stesse, di quali sono le cose che cercano in una relazione (fosse solo un badante per la vecchiaia ;P ), sono più sicure e decise proprio perché si conoscono meglio e, al momento che trovano qualcuno che ritengono adatto, compiono scelte apparentemente repentine ma assolutamente guidate da chi sono e da cosa vogliono. Senza bisogno di perdere tempo o comunque prendendosi il tempo per vivere le cose a pieno e senza troppi giochetti (quelli li lasciamo ai ventenni, eh?!?). In fin dei conti

Per ripensarci c’è tempo, per cambiare anche. Certe scelte non sono irreversibili ed in fin dei conti è tutta vita vissuta. Tutto questo ci ho messo un paio di settimane a realizzarlo, ad eliminare i miei giudizi e pregiudizi iniziali; ancora mi sento scettica rispetto al matrimonio, forse perché non mi rimane molto simpatico in generale, ma sono contenta della scelta della mia amica, che è passata nel giro di una stagione da single a moglie! Una in meno della comune delle vecchie-single-gattare…:P

Cosa ne pensate di questi “colpi di testa” dopo gli anta? Ne avete fatti? Potete interagire con me e LaMario in diretta su radio m2o alle 18.20. Vi aspettiamo!

 

Go with the age (stop anti-age)!

Morgatta Lo Sa o almeno ci prova. Se non altro a riflettere sulle cose che vedo, sento o che mi raccontano/raccontate. CIAO, SONO TORNATAAAA…anzi, siamo tornate, io e LaMario, con la nostra rubrica interattiva che si può leggere sul blog, ascoltare in diretta radiofonica nazionale sulle frequenze di m2o (e anche in streaming su internet), commentare su tutti i profili social (qui c’è Instagram, qui la pagina FB e anche Twitter) e…anche vedere nei 31 secondi di video che mi impegnerò a fare tutti i venerdì (parto sempre con le migliori intenzioni, ma ci sta che da qui a poche settimane ci rinunci 😉 ). Per suggerirmi qualsiasi argomento o sottopormi le vostre storie la mail è sempre quella marina@morgatta.com! E ora basta dettagli tecnici, vi racconto cosa ho visto quest’estate…

Sono a Ibiza da ormai cinque mesi e qui se ne vedono di tutti i colori, come in tutto il resto del mondo, immagino, ma la concentrazione su questa isola è alta e sintomatica di come stanno girando le cose nel mondo (il campione è variegato e proveniente da ogni parte del globo). Quest’estate non ho potuto fare a meno di soffermarmi sulla incredibile quantità di plastica presente in giro; no, non nelle spiagge (che mediamente erano pulite sopra la media grazie a volontari ed associazioni e forse ad un minimo di civiltà in più degli esseri umani), ma nei corpi e nelle facce di uomini&donne. Tanti uomini dai connotati alterati visibilmente, non necessariamente avanti con l’età, eppure già lisciati come la sfoglia per fare le tagliatelle passata nella macchinetta almeno 5/6 volte. Tantissime le donne dotate di palloncini sempre-ritti anche quando sdraiate di fianco e facce riempite nei solchi, rimpolpate nei punti vuoti e allungate negli angoli che avevano mostrato segni di cedimento anche minimi. Tutto normale, no? Dopotutto la politica dei ritocchi è ormai socialmente accettata, anzi, caldamente suggerita e sponsorizzata su tutti i mezzi di comunicazione, dal web alle riviste fino alla tv; perché mai dovrei sconvolgermi? A farmi storcere il naso è stata sia l’alta concentrazione, sto parlando di almeno 2 su 3 ritoccate/i, sia l’anagrafica: non è più appannaggio di signore in là con gli anni che cercano di darsi un tono, ma anche di ragazze veramente giovani, appena superati i 20 anni, che già cominciano a cambiarsi i connotati o addirittura a prevenire l’invecchiamento. Prevenire l’invecchiamento a 20 anni?!? Combattere i segni del tempo a 50?!? ASPETTIAMO un attimo. Potrei farmi gli affari miei e lascia liberi gli umani di fare quello che vogliono con il loro corpo, ma sento il dovere sociale di sollevare una riflessione…

Da quando in qua il passare del tempo va combattuto e ostacolato con tutti i mezzi e gli intrugli possibili? Da quando fa comodo al sistema e alle aziende venderci qualunque cazzata ANTI-AGE per rallentare l’invecchiamento, come se il passare degli anni sia un mostro contro il quale difenderci, armandoci di creme alla bava di lumaca da 200€ ogni 20 grammi, punture di agenti che distendono la pelle da fare assolutamente almeno una volta al mese e trattamenti anti-cellulite che ringiovaniscono le cellule riportandole 20 anni indietro. Ora, con questo non sto demonizzando a priori tutta l’industria cosmetica e non sto assolutamente dicendo che quando mi guardo la pelle delle gambe che mostra segni di cedimento non mi girino un tantino le palle andando con la testa alla mia immagine di 17 anni fa (e non fate i conti, che ho 37 anni si sa), solo che la comunicazione rispetto a questo argomento andrebbe moderata: non si deve combattere l’età, si deve accompagnare il passare del tempo cercando di mantenerci nel migliore dei modi ma senza impazzire! E invece i media ci dicono che non si può invecchiare in santa pace, che le rughe vanno combattute e che i capelli bianchi vanno coperti a tutti i costi perché se no “pare brutto“, incatenandoci per anni a colorazioni coprenti e parrucchieri.

Le migliorie andrebbero fatte allo stile di vita, ricercando una serenità interna piuttosto che una perfezione esterna…tanto più quando si supera una certa età, ma educando le giovani fanciulle fin da subito. E stai sicura che meno ti impegni in questo combattimento contro te stessa e meno il corpo si segna. 😉 Io proporrei una nuova dicitura su creme&cremine: go with the age al posto dell’anti-age. So che sembra una minchiata legata alla semantica, ma se a questo si accompagnasse una bella campagna immagine dove quando spunta una nuova ruga ci si fa una bella risata sopra, noi donne avremo più tempo per pensare a cose più importanti o anche più divertenti. O no? 😉

Voi che rapporto avete con l’invecchiamento? Come lo affrontate? Prima puntata, vi aspettiamo io e LaMario in diretta su radio M2O alle 18.20 precise e puntuali! Non vedo l’ora…buon weekend!

Lavori da incubo!

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Ciao Morgatta, ti scrivo questa mail perché ho bisogno di un consiglio spassionato. A fine anno mi hanno lasciato a casa da lavoro (dopo mille contratti a tempo determinato non potevano più assumermi); hanno detto che mi avrebbero voluto collocare in un’altra sede, con ancora più responsabilità, ma fino ad oggi (siamo quasi a maggio) non si è fatto ancora risentire nessuno (ma si fa?). In questi tre mesi, intanto, ho fatto diversi colloqui, tra cui l’ultimo la settimana scorsa per una grossa azienda di moda: mi hanno venduto questo lavoro come meraviglioso, in un negozio bellissimo e tante belle storie. Poi sono andato sul posto ed era l’outlet più triste che io abbia mai visto: un incrocio tra un magazzino e un centro scampoli, orrendo! La mia domanda è questa: sarebbe giusto secondo te accettare questo lavoro con il pensiero “ok, vediamo come va” o peccherei di presunzione a rifiutare un lavoro, nonostante lo stipendio, i benefit, gli ottimi orari, il buon nome del marchio, solo perché non corrisponde alle mie attuali aspirazioni e sarebbe solo la prima proposta concreta che mi verrebbe fatta? Grazie, Luciano”

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Ecco, questo vizio delle aziende che ti dicono che ti richiamano e poi non si fanno più sentire è una delle cose che odio di più: rimanere nel limbo perché questi si scordano di averti dato una parola è insopportabile. Lo trovo veramente maleducato. Quindi io non starei più ad aspettare loro, se prima o poi si faranno sentire deciderai con quale parolaccia mandarli a fa…declinare gentilmente la loro offerta o giocare al rialzo. 

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Per quanto riguarda l’altra proposta ti darò due versioni. La mia parte moderata, quella che somiglia di più ad un’adulta responsabile, ti direbbe: prendi il lavoro anche se non ti piace moltissimo, inizia e nel frattempo continua a guardarti intorno fino a quando non trovi qualcosa di più stimolante che corrisponde alle tue aspettative. Alla fine i contratti non sono catene e tu sei libero di andartene quando vuoi. Se accetti fallo non perché speri in una crescita (che sono le classiche frasi che ti dicono i famigerati “head hunter” per indorare la pillola ed attirarti nella rete), ma perché ti serve al momento (economicamente soprattutto), cosciente che appena avrai trovato qualcosa di meglio lo lascerai (altrimenti rischi di accomodarti in un posto che non ti piace e di ammuffire senza troppe soddisfazioni).

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L’altra me, cioè sempre io ma in versione “senza filtri“, ti consiglierebbe di aspettare e rinunciare. Il lavoro è importante, ma anche la salute mentale (e fisica): lavorare in un posto che te la fa prendere male prima ancora di cominciare non è il massimo della vita, anzi…è super-demotivante!!! Se devi stare in un posto orrendo, che ti mette già tristezza prima di iniziare e dove le tue mansioni sono manovalanza allo stato puro…ti dico subito di lasciar perdere. Passiamo almeno metà della giornata a lavorare e fare qualcosa di stimolante, che ci soddisfa e che ci piaccia penso che sia il minimo a cui aspirare per non ritrovarsi dopo qualche anno depressi, delusi e con la voglia di sparare a capo, colleghi o dare fuoco all’intera azienda. Se la tua situazione “economica” attuale ti permette di stare ancora qualche mese in cerca senza dover per forza accettare il primo lavoro, io mi prenderei il tempo per cercare qualcosa che si avvicina alla tua professionalità e alle tue aspettative. Non credo sia presunzione la tua: se sei sincero con te stesso ed hai preso di coscienza di chi sei e di dove vuoi andare, è giusto che tu scelga la strada che ti sembra più adatta a te. Non ti accontentare. Visualizza quello che desideri, muoviti in quella direzione e vedrai che si apriranno le strade giuste per te!

—>https://www.youtube.com/watch?v=TVpuGEAIN-I

Io la vedo così…voi come la vedete? Lo so che i tempi sono duri, ma se uno ha le idee chiare su cosa vuole per ogni cosa a cui si rinuncia si aprono nuove opportunità. 😉 Ne parliamo insieme a LaMario in diretta su radio m2o alle 18.20

Il gelo!

Ciao Morgatta, è possibile che una ragazza con cui esco da circa due mesi non abbia minimamente voglia di fare sesso con me? Ti spiego, è stata lei a cercare me, siamo usciti e ci siamo piaciuti subito. Non è una persona fredda nella normalità, ma quando arriviamo al dunque si gela: si impala, aspetta che faccia tutto io, non allunga nemmeno una mano…(hai capito dove). Se non prendo l’iniziativa io, lei non si muove! Non so se è timidezza, se non le piace o se non le piaccio io abbastanza. Cosa posso fare? E’ vero che non c’è solo il sesso, ma così mi fa passare la voglia di conoscerla…Arturo (ah, abbiamo entrambi più di 30 anni)

Caro Arturo, non mi stupisco più di nulla ormai, o meglio, osservo provando a capire e a dare delle spiegazioni…ma non sempre ci riesco. Sì, è possibile che non abbia voglia; personalmente non la trovo una cosa sana, nel senso che è vero che non c’è solo il sesso, ma è altrettanto vero che il sesso è un modo per conoscersi. E che se lì non funziona…difficilmente il resto potrà durare a lungo. All’inizio delle relazioni la parte fisico/chimica dovrebbe essere a mille, però è anche vero che non siamo tutti uguali: ci sono motori a scoppio, quelli a benzina ma anche diesel che per carburare ci mettono più tempo. Forse lei è un diesel…;)

Può essere timida: in quel caso compito tuo è agevolarla, cercare di metterla a proprio agio ed avere un approccio soft ma non moscio, ovvero deciso ma con tutte le accortezze del caso. Se ti impali anche tu è la FINE! Non riuscirete mai ad andare oltre. Potrebbe anche aver subito un trauma o aver avuto qualche esperienza negativa che l’hanno fatta irrigidire, motivo per cui sarebbe meglio parlarne con lei (sempre in maniera delicata, mi raccomando). Potresti scoprire qualcosa sul suo passato che ti aiuta a capire o potrebbe semplicemente confessarti che a lei il sesso non interessa o non le piace così tanto! Eh sì, è un’opzione possibile: non tutte le donne sono interessate a questo argomento, o comunque non lo valutano così fondamentale in una relazione, che invece si basa su altri tipi di intese e progetti. Donne per cui stare bene con il partner non implica per forza andarci a letto. Io questa cosa non la contemplo, anzi, mi associo al buon Moravia quando sosteneva che…

Per quanto ti riguarda non credo che tu non le piaccia, magari non la intrighi sul piano fisico: chimica e sentimento sono due entità che non vanno necessariamente a braccetto. Quindi fatti anche tu un piccolo esamino di coscienza; pensa al coinvolgimento, alla performance, a come vi siete approcciati la prima volta, se sei stato generoso o no (importantissimo). Io cercherei di affrontare l’argomento subito così da capire se hai voglia di darle/darvi del tempo ulteriore o se è il caso di salutarsi. Dopotutto se il sesso per te è importante e per lei no, capisci che siete su due piani completamente differenti. E’ fondamentale il rispetto del prossimo e delle sue esigenze, ma non per questo le tue devono essere messe in secondo piano. Se c’è il modo di risolvere la questione insieme, tutt’apposto, altrimenti…avanti la prossima! O no?

Voi che dite? Se c’è sentimento ma non c’è chimica…che si fa? In diretta alle 18.20 su radio m2o lo potete raccontare a me e a LaMario! E’ venerdì 17 ma noi non abbiamo paura 😛 Buon weekend

Vittima dei trucchetti

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“Distrutta, sono distrutta e piango da tutto il giorno. Mi sono lasciata da meno di un anno dopo una lunghissima relazione, sono andata a vivere da sola, ho cambiato tutta la mia vita. Per fortuna ci sono state amiche che mi hanno incoraggiata a uscire, stare fuori e mi hanno portata in un nuovo giro. Presentandomi anche altri ragazzi.  Uno di questi mi veniva sponsorizzato caldamente da una mia amica (faccio presente che era il suo “ex” di quando erano al liceo, quindi figurati), tanto che alla fine siamo usciti un paio di sere e ci siamo finiti a letto. Quando l’ho raccontato alla mia amica il giorno dopo, sicura che fosse contenta per me, mi ha cominciato a dire le peggio cose (non ti riporto gli insulti, sono imbarazzanti) e alla fine mi ha confessato che era tutto un trucco per mettere alla prova lui (sul quale lei aveva rifatto un pensierino) e me (che sapeva che ci sarei cascata). Ci sono rimasta troppo male. Non so cosa fare. Ma si fanno queste cose tra amiche? Eleonora”

La cosa giusta da fare sarebbe stata tirarle una sonora testata in fronte, forte talmente tanto da stordirla o addirittura mandarla a terra. Lo so che con la violenza non si ottiene niente, ed in questo caso è uno sfogo gratuito di un istinto animale, ma non bisogna nemmeno scordarci che da lì veniamo…ecco, per quanto cerchi di rimanere zen la tua storia mi ha fatto incazzare tantissimo. Ci vuole un grande coraggio a chiamarlo trucco: queste cose a casa mia si chiamano merdate, ENORMI, e non si fanno. Non le farei ai miei nemici, figuriamoci agli amici. Ecco perché per prima cosa ti farei riflettere sul senso dell’amicizia:

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Questa simpatica signorina non è una tua amica. E’ una stronza, peraltro insicura e con problemi di ego/autostima. Una tua amica non ti avrebbe spinto di sua spontanea volontà nelle braccia di un uomo che in realtà voleva lei (le amiche sanno essere insistenti quando vogliono, quindi è anche facile che una si faccia “convincere” ad andare verso una certa persona proprio perché quella spinta in più funge anche da motivazione), ma soprattutto una tua amica ti avrebbe detto la verità, cioè che era ancora interessata a lui. Ed una tua amica, conoscendo il tuo passato, non si sarebbe mai permessa di riempirti di insulti cattivi e gratuiti. Quindi, appurato che la violenza non è utile e che in fin dei conti il Cosmo la premierà con le energie negative che ha sparso in giro, io non perderei ulteriormente tempo con lei. Non sei tenuta a darle spiegazioni (se due adulti consenzienti si piacciono e vogliono passare serate o nottate insieme, non c’è niente di male); lei non è stata chiara, è palesemente in difetto. Fatti scivolare le offese addosso e NON SENTIRTI ASSOLUTAMENTE in colpa. Quella che si dovrebbe sentire fuori posto è lei; molto probabilmente, anzi, si sentirà “ganza“. Invece è sfigata doppia, visto che il suo ex-fidanzato ha comunque preferito lei a te. A questo proposito, se ti dovesse capitare di nuovo, esci ancora con lui. E fai in modo che lo sappia, giusto per farle capire che il “trucchetto” effettivamente ha funzionato…al contrario 😉 Io certe cose non le tollero, in virtù del fatto che “in amore e in guerra tutto è lecito“…

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…anche perché il mare è pieno di pesci…ok, di sani se ne trovano sempre meno, ma insomma, il mondo è grande. Davvero dobbiamo arrivare a cotanta bassezza tra noi donne per accalappiare un maschio?!? Dove va a finire la famosa “solidarietà femminile” in questi casi (ammesso che sia mai esistita)? Riflettiamoci tutti…

Io e LaMario ci rifletteremo in diretta come tutti i venerdì alle 18.20 su radio m2o. Buon weekend, senza trucchetti!!! 🙂

La storia che si ripete, atto terzo?

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“Ciao Morgatta, sono Rachele, ho 27 anni e credo di avere un problema…o una maledizione. Ti spiego: sono stata fidanzata dieci anni (15-25) con un ragazzo che veniva a scuola con me, poi ci siamo lasciati…lui adesso sta con un uomo. Va bene, siamo amici, tutto ok. Ho cominciato ad uscire con un altro ragazzo, lavoravamo insieme: siamo stati bene per sei mesi e alla fine è andato in crisi pure lui, dice che non sa cosa vuole, che non si sa “orientare” ed ha preferito finirla lì. E insomma, questa volta ho un po’ accusato il colpo, o se non altro ho iniziato a farmi delle domande. Adesso sto frequentando un altro ragazzo: è veramente gentile, carino e sensibile…(come tutti gli altri) ho paura che non sia totalmente eterosessuale nemmeno lui. Che devo fare? E soprattutto, dov’è che sbaglio?”

Rachele, prima di tutto non iniziamo a cercare errori nella tua persona, nel senso, sono cose che capitano, specialmente ai nostri giorni, dove non c’è più quel terrore atavico di nascondersi e si può essere omosessuali rilassati alla luce del sole. E’ capitato a te un paio di volte (forse hai davvero una maledizione? In questo caso non posso farci niente, se non passarti il numero di uno stregone 😛), non è detto che anche questa volta vada a finire nello stesso modo, no? Non mi fascerei la testa prima di rompermela, anche perché quando si parla di relazioni non esistono magie in grado di salvarci le penne, anzi…

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E poi tiriamoci fuori dal cliché che se un uomo è carino, gentile e sensibile deve essere gay per forza. Può tranquillamente essere etero, ma sarà sicuramente sposato o non disponibile al momento in cui ci fai un pensierino! Non esiste un codice di riconoscimento per capire se un ragazzo che frequenti possa essere interessato anche ad ALTRI, però c’è qualche “esperto in coming out” (pensa te di cosa si può essere esperti, tale Rick Clemons) che sostiene esistano dei comportamenti da tenere sott’occhio; tipo:

-Se è eccessivamente omofobico: non riuscendo a manifestare, si accanisce!

-Se è evasivo e geloso di telefono o computer (evvabbè, questo lo fa il 90% della popolazione).

-Se lo peschi ripetutamente a guardare e commentare altri maschi, sia sul web che nella vita vera.

-Se ha dei problemi sessuali, tipo che il batacchio non gli va su (e anche qui ho le mie perplessità).

-Se è eccessivamente maniaco e fissato sul suo aspetto fisico…

…e dopo questa vorrei andare a prendere a testate il caro “esperto”, perché secondo questi suoi geniali cinque suggerimenti una grossa percentuale maschile sarebbe effettivamente omosessuale. Stendo un velo pietoso e ti do’ un suggerimento solo: viviti questa nuova storia in santa pace senza troppi timori. Magari prova a farti solo una domanda: cosa cerchi davvero in uomo? E perché? Se ti rispondi sinceramente potresti capire diverse cose sul perché attiri sempre certi tipi di uomini…ed una volta individuato il “gap“, semplicemente cambiando approccio mentale al maschio, potresti fare degli incontri…diversi! (non ho detto migliori, ho detto diversi, ma ogni tanto cambiare fa bene, no?)

Capitata mai una storia simile? A me no…per ora! 😉 Ci sentiamo in diretta alle 18.20 con LaMario su radio m2o. Per scrivermi le vostre domande o storie marina@morgatta.com! Buon venerdì 17…

Sorelle…si fa per dire!

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“Ciao Morgatta, mia sorella mi odia…o almeno, io penso che sia così, perché è sempre antipatica, ha sempre qualcosa da ridire, mi tratta male e non sopporta nessuno dei miei amici e amiche. Io penso perché sia semplicemente gelosa, perché io sono carina, sono sempre andate bene a scuola, ora ho un buon lavoro e sono sempre stata fidanzata con bei ragazzi. Io le voglio bene, cerco di stare con lei ed includerla anche nelle mie uscite (io ho 23 anni e lei 26, quindi non molta differenza, ed in più viviamo ancora in casa insieme ai nostri genitori), ma niente: ogni occasione è buona per prendermi in giro ed umiliarmi (ed io non ho una grossa autostima, questo suo atteggiamento finisce di abbattermi). Non so più cosa fare, ci rimango veramente male ogni volta. Hai dei consigli? Flavia”

Sì, cambia casa! Questo è il consiglio numero uno che mi viene in mente, così di botto. Nel senso che vivere sotto lo stesso tetto, per di più con i genitori che magari si mettono in mezzo, con tutte le buone intenzioni del caso ovviamente, non è proprio il massimo per risolvere questa situazione familiare. Io non credo che tua sorella ti odi, non che non sia possibile, ma è più probabile che tu le stia semplicemente sulle palle: i successi, gli uomini, gli amici…magari sono cose che a lei sono mancate e non riesce ad essere felice per te, ma solo a sprigionare la sua invidia sotto forma di cattiverie e dispetti.

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In questo caso l’autostima che vacilla è quella di entrambe, solo che tu te la giochi vivendo la vita che ti piace e cercando conferme nei rapporti interpersonali e nel lavoro, lei preferisce la visione negativa che si autocommisera e che deve sparare cattiverie su chi invece riesce laddove lei non ce la fa…oltretutto fare del male a chi è vicino e a chi vuoi bene sembra essere più facile: viene sempre più spontaneo!!! Che non è una cosa giusta, ma spesso è quello che accade, perché la famiglia dovrebbe essere quella che, nel bene e nel male, ti accoglie e ti supporta sempre. Ma è anche vero che…

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Quindi puoi provare con l’approccio silenzioso-comprensivo, fatto di gesti carini nei suoi confronti, di coinvolgimento reale in questioni che ti riguardano, di interessarti davvero nelle sue di cose, da quelle importanti a quelle più futili; un avvicinamento fatto di gesti e di azioni che le dimostrino la tua buona predisposizione nei suoi confronti e la voglia di avere un rapporto di sorellanza civile. Ci sta che ti allontani in malo modo…

L’altro approccio è lo scontro-diretto, un dialogo aperto in cui rischiate litigare di brutto e anche di prendervi a manate, soprattutto se una delle due ha un temperamento particolarmente irascibile, però nel quale viene tirato tutto fuori per cercare di capire dove sta il problema; insomma, parlare è sempre un ottimo mezzo, parlare onestamente sarebbe auspicabile, ma anche in questo caso non è detto che ciò accada. E preparati perché questo potrebbe portare a galla delle cose scomode…

L’allontanamento fisico e mentale è un’altra soluzione, almeno per un periodo: è orribile non andare d’accordo con la propria sorella, ma ci sta…la famiglia non te la scegli, ti capita e forzare i rapporti non è il massimo. Meglio defilarsi, fisicamente e mentalmente. Tu riacquisti sicurezza, ti godi la tua indipendenza (magari lei farà lo stesso e sentirà meno la competizione non avendoti intorno sempre) ed un giorno potreste riavvicinarvi in maniera civile…

Vedi cosa ti si addice di più, ma mi raccomando, non arrivare alle mani…che non è elegante! 😉

Voi andate d’accordo con le vostre sorelle/fratelli? Ore 18.20 tutti sintonizzati su radio m2o che ne parliamo con LaMario e con voi, in diretta!

I “bianchi” in arrivo

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“Ciao Morgatta, ti scrivo convinta che tu mi possa capire perché sei riccia arrabbiata, proprio come me. Sono arrivati: loro, i maledetti capelli bianchi. Non so se hai già avuto la fortuna, ma quelli delle donne ricce sono due volte più grossi (e già io ho i capelli parecchio grossi), due volte più duri e molto meno ricci. Il risultato è che non si amalgamano molto bene con il resto, anzi, spuntano fuori, ritti! Io poi sono castana scurissima, quindi si vedono tanto. Cosa posso fare per combatterli e farli stare al loro posto? Help, MariaGrazia “la riccia”.

Ahahah! Il tuo messaggio mi ha fatto molto ridere; sì, in effetti sono “riccia arrabbiata” pure io e sì, anche a me la testa si sta riempiendo di fili bianchi più simili alla lenza per andare a pesca che a dei normali capelli. Io, in più, ho avuto la geniale idea di farmeli crescere da un anno a questa parte, per cui questi nuovi inquilini della mia testa sono bianchi, tosti e pure lunghi…li mortacci loro! 😉 Appurato che abbiamo molti punti in comune, posso dirti la mia soluzione “zen” per affrontare il problema:

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Nel senso che temo sia comunque una guerra persa. Secondo me è molto meglio accettare e capire che sono una parte di noi che prima o poi viene a ricordarci che non si può scampare al tempo che passa, o meglio, è stupido farsi la guerra in casa, no? Facciamoci pace con questi santi capelli bianchi (così come con le rughe, le smagliature, la cellul…no, via, io con quella proprio non riesco ad andarci d’accordo, la stronza) così magari si ammorbidiscono e se ne stanno buoni e tranquilli in mezzo al mucchio. 😛 Una volta poi che avrete fatto amicizia, si possono adottare diverse soluzioni per divertirsi insieme:

Colori sgargianti: la meravigliosa notizia (almeno, per me lo è stata) è che sul bianco i colori forti attaccano benissimo, senza bisogno di essere schiariti con botte di ossigeno o altro. Quindi mai provato, invece di coprirteli con il tuo colore, a dare sfogo alle sfumature più sparate? Questa è la mia soluzione al momento, sfruttare i bianchi per dare toni accesi al mio, insieme al consiglio di sotto…

Sfrutta il caos: quello che adoro del riccio è il caos, nel senso che anche quando siamo completamente arruffate, veniamo bene lo stesso. Ed è una grande fortuna, io quando mi dicono “facciamo shampoo&piega” mi metto a ridere “asciuga a testa in giù e via“. Ecco, nella confusione dei ricci, i capelli bianchi si vedono ma molto meno rispetto al liscio; il colore, anche se non è preciso, si mescola con con tutto il resto, poi bastano un paio di forcine infilate bene et voilà, incasinata e pronta per uscire!

Vai col corto: bianchi e corti danno sempre meno fastidio che bianchi e lunghi. Se proprio sono un problema, taglia e tingi. O taglia e basta e sfoggia con orgoglio il sale&pepe!

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Una cosa sola però: non diventare schiava di ogni cm di ricrescita bianca! Anzi, se ti guardi un po’ in giro adesso il colore bianco per i capelli è di moda, ci sono ragazze di 25 anni che se li decolorano fino a farli diventare bianchi…apposta!!! Sfrutta il trend e sostieni fiera che “Io non sono vecchia, sono attuale” 😉 Cazzate a parte, secondo me la soluzione migliore rimane quella di accettare in maniera fiera il tempo che passa e sfoggiare i capelli bianchi con il sorriso. La figaggine è sempre uno stato mentale, anche con i capelli bianchi! Se poi qualcuno te lo fa notare, puoi sempre ricordargli che non hai mica più vent’anni, il tempo passa, per tutti e tutte, o vogliamo fare la fine di certi personaggi che a 80 anni si vede lontano un miglio che sono tinti?!? A me fanno più tristezza quelli…Voi che ne dite?

Appuntamento con me e LaMario alle 18.20 circa in diretta su radio m2o. Aspettiamo anche i vostri consigli!

Lui, Lei e Lei

Da oggi ritorniamo in diretta su radio M2O. Potete scrivermi le vostre domande/dubbi/perplessità a marina@morgatta.com . Io rispondo. Sempre 😉

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Ciao Morgatta, temo di essermi fregato con le mie mani. Qualche mese fa, per ravvivare la vita di coppia, ho proposto alla mia donna un rapporto a 3…con un’altra donna ovviamente. Lei ha inaspettatamente accettato subito (e già lì mi ha piacevolmente stupito). Non entro nei dettagli, comunque ci siamo divertiti molto, tanto che l’evento si è ripetuto un altro paio di volte. Finita lì, fino a quando, la settimana scorsa, lei mi ha confessato che dall’ultima volta ha continuato a frequentarsi con l’altra. Mi ha chiesto se mi dà fastidio, che è solo una questione di sesso, che è innamorata di me e che per lei non è cambiato niente. Sono rimasto talmente sconvolto che non ho saputo risponderle. Ho preso tempo. E’ pur sempre un tradimento, no? Come la vedi questa situazione? Non vorrei prendere decisioni avventate. Danilo

Eh sì, Danilo, mi sa che ti sei fregato con le tue mani davvero. E poi, insomma, fregato…come scrive il caro Erri De Luca:

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OVVIAMENTE hai pensato che proponendo un triangolo con due donne anziché che con un secondo uomo tu saresti stato “al sicuro tra quattro paia di tette e la tua mascolinità al salvo da eventuali confronti con i tuoi simili. Valutazione sbagliata. Qualcuno chiamerebbe in ballo il Karma, sembrando questo uno di quei casi in cui la tua voglia di trasgredire in coppia ma in sicurezza ha fatto sì che tu ti sia ritrovato davanti all’ipotesi che non avevi minimamente ritenuto possibile. Comunque, lungi da me dal fare la maestrina che ti bacchetta, ma solo ricordarti che quando si decide di movimentare la vita di coppia introducendo elementi esterni (che non siano inanimati o a pile), questo è uno degli effetti collaterali e rischi che si possono presentare. Evidentemente alla tua donna l’idea solleticava già da tempo, magari prima si era già lasciata andare a rapporti fisici con altre donne o semplicemente ne era attratta, anche solo dall’idea. Capita sempre più spesso che ci si lasci andare tra donne, la chimica è chimica e, proprio perché avviene tra persone dello stesso sesso, non viene ritenuto un tradimento vero e proprio.

“TRIANGOLO : figura geometrica che spesso rende felice il matrimonio”

Forse non l’ha considerato una cosa “grave” nemmeno lei. Ed è proprio per questo che te lo è venuta a dire, non come una confessione lava-colpe, ma come un racconto, per metterti al corrente e renderti partecipe. Lei non ha nessuna intenzione di lasciarti (o almeno così sembra), solo di intrattenersi in maniera diversa con un’amica di letto. Altri uomini che si sono trovati nella tua stessa situazione considerano questo “tradimento saffico” una cosa leggera, un misto tra capriccio e coccola. La fisicità condivisa con una donna non intacca la sfera dell’intimità condivisa con il maschio. E’ il rapporto con un altro uomo che solitamente dà quella terribile sensazione di invasione del suo territorio (in tutti i sensi). E poi, dicono, se ti tradisce con una donna non c’è competizione. Fino ad un certo punto:  perché se poi l’altra la accompagna a fare shopping, le permette di parlare, confidarsi, spettegolare, fa con lei insomma tutte quelle cose che, in linea di massima, agli uomini non piace fare…ed in più la soddisfa fisicamente…boh, forse la competizione non c’è perché non c’è proprio paragone.mls_32

Ecco, ora che ho fatto l’avvocato del diavolo, sperando di non averti mandato ancora di più in confusione, ti lascio con un’ultima domanda: ce la fai ad andare avanti con questa consapevolezza senza poi rinfacciarglielo al primo litigio in cui avrai bisogno di una scusa per farle male? Se le risposta è negativa, mollala. Altrimenti lasciale vivere questo sfizio, magari una sera chiamano di nuovo anche te…;)

E voi cosa fareste? Esiste un tradimento “più leggero” se si fa con persone dello stesso sesso o il tradimento è tradimento comunque? Ore 18.20 circa tutti in diretta con me e LaMario. Vogliamo sentire anche il vostro parere…