“Il mare è pieno di pesci” è una delle mie frasi preferite con la quale consolo le amiche con il cuore a pezzi perchè QUEL pesce le ha emotivamente distrutte. Uscire da una relazione non è mai facile: c’è chi si aggrappa alle ultime squame dello scorfano che le sta abbandonando, chi si ritira a vita privata e chi utilizza la famosa vecchia tattica del “chiodo-schiaccia-chiodo“. Il mio compare di lavoro qui a Ibiza dice di andare avanti praticamente un chiodo dopo l’altro, il che sto ancora valutando se si tratti di un bene o di un male, però si è talmente applicato a snocciolare la sua teoria che ho deciso di condividerla per vagliarne la reale utilità o meno. Perché diciamoci la verità, al pari della storia dei fighi che si incontrano la sera al supermercato, quella del chiodo che funziona sa un po’ di leggenda metropolitana. Perché il chiodo, se utilizzato male, ti buca e ti fa sanguinare (o alla meglio ti dai un martellata forte forte da solo). Ma andiamo con ordine: il CHIODO in questione è un qualcuno/a in grado di velocizzare il processo di rimozione mentale dell’EX, o almeno di non pensarci costantemente con sottofondi musicali strappalacrime e depressivi. E’ un modo per non buttarsi giù e non chiudersi nella bara sentimentale, quella che può tenere lontano dalle relazioni per lunghi mesi, o addirittura anni. Ci sono però alcune precauzioni da tenere ben presenti per non pungersi…
1-Il chiodo NON è l’uomo della vita. Non deve essere perfetto, non deve incarnare il vostro ideale maschile ma soprattutto DEVE essere leggero. E’ un chiodo, non un mattone!!!
2-Il chiodo deve essere un corteggiatore, disposto a coccolarvi e regalarvi attenzioni. Se è uno psicopatico-complicato che se la tira, non è il chiodo adatto!
3-Il chiodo è un intrattenimento piacevole, un modo per risollevare l’autostima che probabilmente l’altro ha infilato nel bidone dell’indifferenziata; tiene la mente (e il corpo) impegnata e nello stesso tempo offre ottime scuse per non rivedere l’ex.
4-Proprio per questi punti a favore è necessario dichiarare subito al chiodo del suo ruolo di chiodo e assolutamente NON fare proiezioni su di lui: farfalle nello stomaco vanno bene, ondate di energia positiva pure, ma NIENTE seghe mentali su possibili evoluzioni della storia, su ipotetici futuri o passaggi di stato. Avete mai visto un chiodo trasformarsi in un fidanzato?!? 😛
5-Per evitare quest’ultimo importantissimo e fondamentale dettaglio il mio amico suggeriva una scatola di CHIODI, perché è facilissimo, una volta incontrato uno che ti corteggia, ti coccola, ti fa fare del gran sesso, non è pressante ma presente e ti fa dimenticare l’altro in leggerezza, perdere la testa per lui/lei. Per questo ci vogliono svariati chiodi, almeno 3, per non avere attenzioni e sentimenti solo per uno (che poi diventa una catena di chiodi che scacciano il chiodo che aveva schiacciato il chiodo).
“Insomma, tieni presente che il chiodo non serve a dimenticare, serve ad intrattenersi nel frattempo che si elabora la perdita. E non c’è niente di male a soffrire ridendo: non è che soffri meno, soffri solo in maniera diversa“. Così ha concluso la sua esposizione, sulla quale sto ancora riflettendo. Il chiodo non si sentirà usato? E se poi è lui che si innamora? Non è meglio godersi un po’ di solitudine?
Io credo di aver usato sempre i chiodi nel modo sbagliato e non penso sia realmente salutare ricorrere a questa cosa. Però, se si dichiara tutto in partenza ed entrambi sono consenzienti, perché no? Voi siete mai ricorsi ai “chiodi”? Hanno funzionato? Raccontatecelo qui o in diretta alle 182.0 su radio m2o. Io e LaMario siamo tutte orecchie...o meglio, io sicuramente! 😉 Buon fine settimana.