Nell’era del personal branding, della vita condivisa e dei social network per ogni cosa è secondo me fondamentale iniziare a parlare di COMUNICAZIONE. Comunicazione potabile alla portata di tutti (che gli addetti ai lavori certe cose già le sanno), perché iscriversi su un social e mettere cose a caso è un attimo, ma se in qualche modo ci si aspetta un risultato di qualsiasi tipo le cose vanno fatte con un minimo di cognizione di causa. E dubito che chi si apre un profilo su Tinder lo faccia semplicemente per sfogliare album di figurine nei momenti di noia (oddio, forse qualcuno sì, ma in generale direi di no). Quindi ragazzi fatelo, ma fatelo ammodino!!! 😉 Dopo accurata analisi del mezzo e dei suoi abitanti, ho elaborato una serie di suggerimenti (ovviamente ho potuto analizzare per il momento solo l’offerta della componente maschile ed è a loro che mi rivolgo prevalentemente, nonostante alcuni principi guida siano adatti a tutti) per…
VENDERSI “A MODINO” SU TINDER PARTE 1: L’IMMAGINE FOTOGRAFICA!
La banale premessa da fare è che questa APP è costruita come un catalogo online per cui l’immagine fotografica è fondamentale, è la componente primaria attraverso la quale si entra in contatto, virtuale, con altri esseri umani. Prima ancora del nome e dell’età quello che salta all’occhio è la foto. Ecco perché è necessario sceglierle con criterio. Anche perché ogni immagine che scegliamo PARLA di NOI, racconta qualcosa e comunica. Con quella/quelle foto stiamo mandando un messaggio, stiamo dando informazioni su di noi e input da decifrare a chi le guarda. Ecco perché, prima di pubblicare la qualunque, sarebbe opportuno chiedersi: cosa voglio dire con questa foto? E no, non mi tirate in ballo la spontaneità: qui non si tratta di mentire o costruire una versione edulcorata di noi stessi; ma almeno una sincerità curata sì! 🙂 Ecco cosa sarebbe meglio evitare e perché…
–Foto Sfuocate: lo sfuocato ha il fascino del vedo-non-vedo e il mistero del “chissà chi cazzo ci sarà qui dietro?“. Un mistero che poche volte paga con un bel cuoricino. Cosa Dice: una foto sfuocata parla di una persona che non ha avuto la pazienza di cercare una foto a fuoco (male!), di uno sciatto che non ci ha pensato nemmeno 5 minuti, di un insicuro che preferisce non farsi vedere bene. Esistono donne curiose e coraggiose che vogliono vederci meglio, ma in generale di qualcosa fuori fuoco voi vi fidereste? Ecco…mettetevi a fuoco, che è meglio! (Non vale la scusa che “non ne ho altre”. E’ una menzogna. E se fosse vero fatevela fare per l’occasione, può sempre tornare utile per i documenti).
–Foto di decenni addietro: ora, a meno che non partite dalle foto da neonato in un excursus temporale fotografico che arriva fino all’età attuale, mi dite che senso ha usare foto vecchie di anni? Che poi quando una vi incontra non capisce più chi siete? Cosa Dice: anche in questo caso l’insicurezza di farsi vedere allo stato attuale è la prima cosa che viene in mente, seguita da un dubbio amletico “sì, ma ora com’è?” ed una generale confusione se foto vecchie sono alternate a foto attuali in ordine non cronologico (magari la versione giovane riscuote più successo e quindi non se ne fa di nulla). Facciamo che le foto non devono essere più vecchie di un paio di anni? Massimo tre dai…
–Foto con amici: foto in coppia con il migliore amico, foto in gruppo, foto di cene della squadra con altri 11 elementi presenti intorno al tavolo. Stiamo giocando a indovina chi? Cosa Dice: che non vi volete esporre, che state bene e vi sentite protetti in mezzo al branco , che non vi piace farvi fare le foto e che passate molto tempo con gli amici. Tutto a posto, l’amicizia è un sentimento nobile e fondamentale, ma davvero non riuscite a mettere una foto dove siete soli?
–Foto con donne: donne che vedono in foto altre donne subito pensano “Chi cazzo è questa?“. Anche se non gliene frega assolutamente niente, è un istinto primario che sale spontaneo. Per cui se non siete una coppia in cerca di una terza con cui fare giochi e triangoli o se quella nella foto non è vostra madre, io eviterei, eh…
–Foto di panorami/natura/tramonti&Co: la poesia di un tramonto, di un campo di grano o di una montagna innevata. Va tutto bene. Ma io devo uscire con un paesaggio o con un omino? Cosa dice: Mettere SOLO paesaggi e scorci dice chiaramente che col cazzo che ci volete mettere la faccia. E io di uno che non ci mette la faccia non mi fido 😛 Natura mischiata a foto personali può dare un tocco poetico…a patto che ci sia della coerenza 😉
–Foto di pezzi del corpo/Foto mezzi ignudi (sfuocate e non): mezzi busti, addominali tartarugati scolpiti, culi, foto del pacco…del pacco?!? Vabbè…Cosa dice: se è vero che ognuno punta sul suo lato migliore allora qui giochiamo sulla ciccia! Non ne farò una questione di intelligenza o meno, ma mostrare solo un pezzo, nudo, in posa plastica è un segnale di ricerca a fini FISICI, tattili, insomma, che cercate da trombare. Far vedere la carrozzeria ci può anche stare, anche se da sempre il vedo-non-vedo ha riscosso più successo, ma con certi tagli e certe pose il messaggio che arriva è quello…
–Selfie al cesso/Selfie allo specchio/Selfie: l’autoscatto è una delle piaghe del nuovo millennio, ma c’è modo e modo di farsi un selfie. Si può fare un selfie curato o dobbiamo sempre farli di sfuggita e di nascosto rintanati nel cesso? Cosa dice: l’auto-scatto è un auto-rappresentazione che, in quanto tale, fa vedere agli altri come noi ci vediamo. Ecco, dagli autoscatti presenti su Tinder devo dire che la media dell’autostima è bassa. Così come la qualità estetica. Oltre al fatto che una galleria di soli selfie è un’affermazione di narcisismo galoppante. E poi dico, un amico che vi fa una foto ogni tanto non c’è?
–Foto con occhiali da sole (sempre)/Foto con la faccia coperta: con gli occhiali da sole son tutti un po’ più boni, ma c’è un limite. Una foto senza coprirvi mezza faccia? Ma la cosa più interessante dal punto di vista sociologico sono state moltissime foto con il volto coperto: oscurato leggermente, coperto da una mano, dal coperchio di una pentola o addirittura da una maschera. Cosa dice: le cose secondo me sono due o che c’avete una faccia che non si può guardare (e non è un bel messaggio, anche perché ogni volto ha il suo perché) o che siete fidanzati/spostati e c’avete una paura boia che l’amica della vostra compagna vi scopra e vada a riferire alla diretta interessata. Ma daiiiii….
–Foto del proprio animale: i nostri cuccioli li amiamo tutti. Ma perché mettere solo una foto dove si vede meglio il cane di te? Cosa dice: che sei un amante degli animali, che il tuo cucciolo è parte fondamentale della tua vita e che prima di familiarizzare con te deve passare il test dell’animale di casa: se la bestiola approva, primo step superato!
–Foto di attori o personaggi famosi: questo trend è quello che mi inquieta forse di più, perché non riesco a trovare una spiegazione logica che non sia la solita, ovvero il non voler metterci la faccia per vergogna o per bassa autostima. Sarebbe buffo trovare Brad Pitt o Leonardo di Caprio su questa APP, ma perché Gino de Boccea, 49 anni, impiegato, h. 1,78 deve avere come immagine del profilo quella di Marlon Brando? La speranza è che gli assomigli almeno un po’, la seconda speranza è che sia un appassionato di cinema con una profonda conoscenza della filmografia completa dell’attore di turno; la verità è che ha preso la prima foto scaricata da internet e l’ha messa lì, così, senza pensare!
–Foto di monumenti/statue/dipinti: anche qui vale il solito discorso della natura e dei paesaggi. Perché dovrei voler conoscere il Campanile di Giotto? Cosa Dice: che siete appassionati di arte, che siete innamorati della vostra città, che avete un amore per l’architettura antica o moderna…sì, ma la faccia?
–Foto di quotes a bassa risoluzione scaricate dal web: quotes e frasi fatte (da altri) vanno alla grandissima su Tinder, da quelle filosofiche a quelle spiritose fino a quelle di Snoopy. L’ironia ci salverà, la banalità un po’ meno, la bassa risoluzione e le immagine pixelate fanno male agli occhi! Se proprio quotes devono essere, che almeno si leggano bene. Cosa dice: che si gioca sul sicuro, che si cavalcano volentieri le tendenze e che l’impegno per essere originali è stato lasciato in punizione in un angolo. Le frasi vanno pure bene, ma accompagnate da uno storytelling visivo che le supporti. Ecco…
–Una sola foto: puntare su una sola immagine ci può anche stare, ma molte volte è un po’ risicata e, come direbbero a scuola, insufficiente. Anche perché spesso l’UNICA foto è una di quelle citate sopra, di quelle sfuocate, di quelle non chiare, di quel monumento o di quel paesaggio…Cosa dice: la mono-foto, se giusta, può essere perfetta. In generale almeno 3 danno un’impressione semi completa, 5 meglio. Ma se l’unica foto è tirata via o una di cui sopra, state attenti…:P
–No Foto: dai davvero devo interagire con l’outline dell’omino grigio?!?
Insomma, l’immagine è la prima cosa che si vede. Davvero la vogliamo tirare a caso senza un minimo di cura dietro? Anche perché se affidiamo il resto alle bio…AIUTO! Questo però ve lo racconto la prossima settimana 😉