4, 37 e 18! (non sto dando i numeri)

Oggi è finalmente arrivato il cartaceo del 4° libro che ho scritto e pubblicatoOggi faccio la bellezza di 37 anni, che mi allontanano dai trenta e mi avvicinano a quell’altro numero che comincia con il 4 ma che non ci voglio nemmeno pensare. Tra due giorni, il 18, festeggerò entrambi questi eventi, ma più che altro il primo, al Caffè Letterario le Murate (Firenze), perché non c’è due senza tre ed il quattro non viene da sé, ti devi sempre fare quel gran culo per arrivare a fare quello che desideri (o almeno, a me non mi ha mai regalato niente nessuno).

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Manco a farlo apposta LUI quassù è arrivato oggi, una ciliegina sulla torta che non ho ancora mangiato (ma che sicuramente mangerò da qui a stasera, che posso anche non festeggiare, ma almeno un dolcino lo pretendo), un altro piccolo traguardo di questa passione che coltivo da sempre e che, da quando ho deciso di investirci con costanza, mi sta regalando delle gioie. Ebbene sì, scrivere è un’attività che non ho mai smesso di fare, ho sempre imbrattato quaderni e agende, riempiendole di cazzate più o meno sensate; poi è stato il turno del web, che mi ha permesso di scrivere e CONDIVIDERE perché, a differenza di quegli scrittori che “Ma no, figurati, io scrivo per me” (e allora continua a scrivere sulle agende invece di andare a cercare editori, no?), io scrivo perché qualcuno legga (le cose “per me” me le tengo nei miei quadernini). Poi è arrivata la “Bruttina“, la mia prima opportunità di carta su inchiostro in un sistema ordinato e coordinato definibile “libro“; poi il seguito, poi Sfashion e oggi magicamente mi ritrovo tra le mani il mio quarto libro. Che, devo dire la verità, mi fa sempre uno strano effetto. E’ un mix di sensazioni: quando consegno è come se non esistesse più; poi lo vedo dal vivo e lo guardo come se non fosse mio e soprattutto come se fosse una cosa talmente lontana nel tempo che me ne sono dimenticata; poi me lo guardo, lo rileggo in qua e là, gli voglio un po’ bene, però con la testa sono già oltre (patologia da noia? Boh…). Oggi che li ho visti tutti insieme, tutti e 4, tutti con quella punta di fuxia che li accomuna, li ho guardati e…niente, sono decisamente “figli” miei 😉

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Giovedì 18 maggio alle ore 18.00 io e la mia amica giornalista fondatrice del magazine online Pollyanna Ludovica Monarca ci faremo una chiacchierata “fiorentina” (naturalmente al femminile) al Caffè Letterario Le Murate. Insieme a noi  ci sarà esposto il racconto fotografico nell’esposizione degli scatti di Erika Bastogi, fotografa e video maker che ha arricchito il libro con le sue immagini. Un tripudio di donne, di colori, di parole, di fiorentinità mista a quel tocco labronico che ormai fa parte di me da una vita. Insomma, lo spazio promozione è finito (altra cosa che odio è farmi pubblicità da sola, che palle 😛 ); chi vuole venire trova tutte le info qui—> https://www.facebook.com/events/527863714004026/?active_tab=about e chi è distante può comunque procurarsi il libro…o I LIBRI! 😉 Io nel frattempo vado a giocarmi questi 3 numeri…

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Baciami…meglio!!!

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In merito all’articolo della scorsa settimana, quello sulle cose che fanno desistere una donna dal concedere il secondo appuntamento, sono partiti subito delle contro-risposte (acidelle) maschili, che mi sto impegnando a raccogliere e pubblicare, per non sembrare di parte 😉 Ma qualcuna mi ha anche fatto notare che alla mia lista manca qualcosa “De’, se bacia di merda io non ci esco più!“. Alè. Ci ho riflettuto, chiamando in causa la parte moderata di me, dicendomi che in fondo la prima volta, vuoi per l’emozione, vuoi per la situazione (che nella vita non succede proprio come nei film che ti baci al rallentatore con il tramonto di fronte, l’aria che ti sfiora i capelli e la musichetta che parte in sottofondo), vuoi che non ci si conosce molto bene magari il primo bacio non esce dei migliori. Sì, può essere, però…

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Perché diciamo la verità, il non saper baciare non è una prerogativa dei sedicenni alle prime armi (cosa sto dicendo, questi a 16 anni adesso fanno di tutto di più)! Si possono trovare tranquillamente over 30enni che non hanno capito ancora che funzione ha la lingua in un bacio o che non riescono a controllare i denti, pensando di dover azzannare la preda per stenderla e farla loro! O quelli che ti baciano senza toccarti (che schifo allungare le mani), quelli che vanno in apnea e si staccano ogni 5 secondi, quelli che per l’enfasi si dimenticano che in mezzo esiste un naso e manca poco te lo rompono a testate, quelli che usano la lingua modello vipera, quelli che sbavano…insomma, baciare è un’attività che non viene bene a tutti. Sapevatelo!!!

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E fino a che qualcuna/o non te lo fa notare, gentilmente (che in queste cose ci vuole tatto e pazienza), non si cambia.  Perché sono cose che nessuno ti insegna, ovviamente, ma che se opportunamente accompagnati si possono migliorare. Un po’ come andare in palestra: siete convinti di saper fare un esercizio e, quando arriva il vostro coach a spiegarvelo, vi rendete conto che lo facevate malissimo. “E che palle, io non c’ho voglia di stare a spiegarglielo, voglio uno che lo sa fare“. Rispondeva l’amica di cui sopra. Certo, se dal primo appuntamento non volete più rivederlo, lasciate pure che questo pessimo baciatore mieta altre vittime in giro per il globo. Ma se un pochino vi interessa, tanto vale fare lo sforzo di accompagnarlo dove volete voi. E’ tutto a vostro vantaggio, no? Perché il bacio non è certo “un apostrofo rosa tra le parole di amo” quanto più “una parentesi tra la cena e la trombata“, ma se si comincia male…difficilmente si finisce meglio!!! 😉

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Momento confessionale: vi è mai capitato un pessimo baciatore/baciatrice? Che avete fatto: disperso dopo la prima sera o dato una seconda chance? E con questo spunto vi lascio all’ultimo weekend di agosto…vi mando tanti baciiii!!! 😉

Mi dai il tuo numero?

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Già, il numero…quando qualcuno ha il coraggio di chiederti il numero di telefono invece che il tuo contatto “social” (che va anche bene, però il caro vecchio telefono…) andrebbe premiato a prescindere. Ma non sempre colui/colei che si azzarda in cotanta richiesta è precisamente il tipo di soggetto che vorremmo risentire/rivedere a breve. Quindi? Non è carino essere scortesi, maleducate o particolarmente acide. Alcuni ritengono che la tecnica “dai, lasciami tu il tuo” sia più funzionale, anche se l’altro/a sa esattamente che non verrà mai più richiamato. (motivo per cui tutti i più inflazionati siti di seduzione suggeriscono di farsi lasciare il numero). Tra scuse imbarazzanti e battutine semi-spiritose, ecco alcune delle risposte che si sentono in giro… 😉 (almeno siete preparati)

La simpaticona (forse ci scappa una risata):massimebruttine233

La spavalda (che se la tira pure un po’):

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La deviante (che ovviamente non accetterà mai “l’amicizia”):

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La diplomatica (almeno ne apprezziamo l’onestà):

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La fidanzata (o quella che fa finta di esserlo indicando una uomo-montagna a pochi passi da lei):massimebruttine237

La furbetta (se uno prova a farvi lo squillo in diretta si è fregata subito):massimebruttine238

L’onesta (e non si discute):

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La sfigata (poverina, a volte capita):

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voi, come avete declinato l’invito a lasciare il numero?!? E siamo arrivate anche a ferragosto, buon fine settimana…con o senza dare il numero (ma speriamo di lasciarlo…ad una “brava persona“)!!! 😉

Insopportabili modi per chiamare il proprio fidanzato

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In questa stagione (ma pure in inverno) alle domeniche libere ho sempre preferito i lunedì: meno caos, meno traffico, più spazio per stendere l’asciugamano in spiaggia e meno vicini di ombrellone a infastidire i miei (pochi) momenti di relax (lo so, con l’età sto diventando una scassapalle, ma quando esco per poche ore dal tram tram quotidiano ho bisogno di quiete…se volevo lo stress o il casino rimanevo in città, ecco). Eppure, anche nel lunedì più tranquillo passato a mollo nella più paradisiaca delle piscine affacciate sul mare, qualcosa che disturba c’è sempre: quintali di coppiette…ed i loro assurdi modi di chiamarsi a vicenda!!!coppietteee

Una ricerca dell’Università di Boston sostiene che l’uso di vezzeggiativi e nomignoli amorosi e dolci sia un segnale dell’amore vero.”  Io penso che i ricercatori di Boston debbano iniziare a drogarsi e spostare le loro ricerche su qualcosa di più utile. Detto ciò, ho anche io svolto la mia personale ricerca, ascoltando e segnalando i nomignoli più fastidiosi che le donne moderne affibbiano ai loro (poveri) uominimassimebruttine229Quelle fissate con i diminutivi: qualunque parola va bene, purché finisca in “INO”! Orsacchiottino, cucciolino, coccolino, amorino, pucciolino…pucciolino? La reazione di lui in pubblico è quella di volersi seppellire, soprattutto davanti agli amici. Se poi a lei per caso scappa un Pisellino o Patatino, è probabile che non si faccia mai più risentire!!! Abbiate pietà di questi poveri esseri, al massimo provate con degli accrescitivi (che io preferisco): figone, gnoccolone, cicciolone…mi sembrano più pieni e meno idioti, no? 😉

Quelle che troncano ogni parola: amò, tesò, cuò…sia in versione accentata ma anche in versione strascicata con principio di lamentela: amooo…tesooo…cuooo. Danno fastidio alle orecchie, oltre a conferire immediatamente a colei che lo pronuncia un che di sciatto-coatto. Perché quando queste parole escono rivolte all’ “amò” di turno si deforma anche la bocca…e pure la faccia. Aiuto!

Le teatrali preferiscono conferire al nomignolo qualcosa che lo renda estremamente scenico, a tratti drammatico: vita mia, cuore mio, tesoro mio, occhi dei miei occhi, amore della mia vita…miii che distruzione psicologica. L’uso smodato nella coppia dell’aggettivo possessivo “MIO” è solo un vano tentativo di ipnotizzare il vostro lui affinché creda davvero di essere vostro. Sarò sincera: non funziona! Fanno finta di crederci, ma in realtà non ci credono mai fino in fondo 😉

Le food-addicted sono quelle che si mangerebbero anche il proprio uomo…cioè, quelle che anche il fidanzato è riconducibile a qualcosa di commestibile: zucchinetto, carciofotto, pandorino, zuccherino, cipollotto, panzerotto…ma che davvero? Provate a chiamarlo FAVA*, magari si sente più virile… (*Le fave in Toscana sono i baccelli…ma è anche usato come appellativo amoroso per indicare l’augello maschile, specialmente se di discrete dimensioni…che altrimenti prende il nome di favetta)!

Ci sono infine quelle che “l’inglese fa più figo” e anche più trendy, per questo sono arrivati ad essere parecchio di moda appellativi come Baby e Love che, pronunciati con un accento nordico e con fare da business woman (e lui che arriva scodinzolando), diventano l’apoteosi dell’insopportabilità. Anche perché ve lo immaginate detto da una donna del sud? Questo “baby” diventerebbe un “bebbbì”, pronunciato con quindici “b” e l’accento in fondo. E poi muore…

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Io i nomignoli al massimo li uso per i miei gatti…e voi? Momento outing: qual’è il nomignolo più idiota/simpatico/improbabile con cui avete chiamato un fidanzato? Ma soprattutto: lui ne era contento?!? 😉

Le Tentazioni…

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…Sono ovunque: appostate dietro al banco di un gelato che non dovremmo mangiare, infilate in un paio di scarpe che al momento non ci possiamo permettere, sedute accanto a noi nel treno con una parlantina brillante ed uno sguardo insistente al quale sarebbe meglio non dare spago. Insomma, siamo costantemente circondati da cose che ci vorrebbero tentare, ma soprattutto da persone che ci tentano quando non è il momento.23d3f9a7bfdacddb5ae2dba61e7d297c

Tra il sapere di non dover fare una cosa ed il farla (o il non farla) ci sono un sacco di seghe mentali che l’essere umano di entrambi i sessi tende a farsi. Soprattutto quando si tratta di persone e di relazioni. Ma perché quando meno te l’aspetti arriva quell’incontro che ti fa battere il cuore come non provavi da tempo? Chi ha messo lì quella donna semi-perfetta che mina la serenità della tua già poco tranquilla relazione? Come mai mentre sei apparentemente felice e fedele ti si manifesta davanti un diavolo tentatore che ti inchioda al muro facendoti incornare il tuo povero fidanzato? Io ho il sospetto che il Grande Regista di questo Mondo sia davvero spiritoso&sadico allo stesso tempo, che si diverta a lanciare pedine sul nostro percorso per valutare quanto siamo realmente convinti, decisi ed integri rispetto alle nostre scelte. E temo anche che in realtà ce le metta davanti quando, nonostante le apparenze, nel profondo della nostra coscienza stiamo iniziando a vacillare. Bastardino. Un po’ come a volerci dare una spinta, che in qualche caso diventa uno spintone che porta ad una violenta presa di coscienza. O semplicemente si diverte a metterci in difficoltà…massimebruttine226 Appurato che la vita è disseminata di piccoli o grandissime tentazioni quotidiane…che fare? Resistere o cedere (che entrambi i termini hanno connotazioni positive e negative)? Seguire l’istinto o fare una dettagliata analisi di pro&contro che finirà con il farci fare comunque l’opposto di quello che in realtà vorremmo? Vale la pena farsi delle domande o agire nella convinzione che si vive una volta sola e che non si può sempre rinunciare a tutto?massimebruttine227Io, come si evince dalla serie di quesiti che abitualmente mi (e vi) pongo, sono una regina delle domande e delle pippe mentali, grandi ragionamenti che mi faccio in solitaria o in compagnia per arrivare a delle risposte (che possono arrivare come no). Quindi, a prescindere da quale sia il risultato finale della tentazione in questione, almeno proverei a:

Farmi delle domande (come mai mi è capitata questa cosa proprio adesso? Voglio farlo realmente? Mi farà stare davvero bene come immagino? E altre paranoie del genere...)

Valutare le conseguenze (prima, che dopo poi diventano scuse)

Gestire la mia forza di volontà (tipo fare l’esercizio mentale di resistere a non saltare addosso al tipo che vi ha stregato sul treno…resisti…ce l’hai quasi fatta…lascialo andare…ecco, se n’è andato! Brava cojona, uno così non ti ricapiterà mai più nella vita. OPS 😉 )

Distrarmi per non pensarci (una corsa, una nuotata, una vacanza, una cena con le amiche, qualunque cosa non mi faccia pensare al tipo del treno che mentre andava via mi ha lasciato il numero che, per distrarmi, ho imparato a memoria)!!!massimebruttine228

Insomma, se le tentazioni si riescono a gestire, bene. Se si riescono a sopprimere definitivamente, meglio. Se si decide di assecondarle, farlo con convinzione. Perché è meglio avere rimorsi o rimpianti?…

E così vi lascio le pippe da spiaggia per il weekend con le amiche!!! Buon fine settimana 🙂

Le “brave” persone

Chiacchierando con le mie amiche over 30 accasate (ma anche no) è ripetutamente uscito fuori il tema di avere accanto una “brava persona. Grazie a Enrica ci ho meditato su…
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Ma com’è Mario” – “E’ tanto una brava persona…“. Con quest’affermazione, solitamente, l’immagine del “Mario” in questione si tinge di grigio, assumendo immediatamente la connotazione di un uomo palloso, noioso, medio, senza ambizioni, senza picchi di vitalità. Bravo. Bravo che diventa anche un po’ sinonimo di sfigato. Perché siamo state tempestate (e lo siamo tutt’ora) di immagini e stereotipi maschili di belli e dannati, stronzi e impossibili, tormentati ma con gran cuore, terremotati che promettevano una vita spericolata ma senza promesse. Fin dall’infanzia: solo Georgie ha preferito lo sciapo Lowell allo scapestrato Arthur, ma tutte noi abbiamo sempre parteggiato per il fratellastro (vero?). Ma è ora di sfatare questo mito:massimebruttine223

Ecco perché passati i 30 anni sarebbe auspicabile avere accanto un brav’uomo (o una brava donna). Ma cosa vuol dire essere una “brava persona“? Rifletteteci: quante delle persone che vi girano intorno potreste definire “brave”? Encefalogramma piatto?…ma noo, sono sicura che qualcuna esce. Riflessione numero due: quanti dei vostri ex o attuali compagni sono “brave persone”? …vabbè, provo ad aiutarvi, ragioniamo insieme…massimebruttine224

La prima cosa che mi è venuta in mente è il lavoro: una brava persona è quella che lavora, che ha delle passioni che lo spingono in avanti, che ama quello che fa o cerca comunque di farlo al meglio. Onestamente. Che c’è tanta di quella gente che lavora ma che pur di arrivare farebbe persino lo sgambetto al collega zoppo. E quelle non sono per niente brave persone, ma piccoli stronzi egocentrici (ne è pieno il mondo). Quelli che invece non fanno niente o fanno poco, convinti che la soluzione un giorno arriverà dall’alto perché il Cosmo avrà pietà di loro che nel frattempo fanno le cozze a spese di qualcuno/qualcuna, sono disonesti e opportunisti alla stregua dei primi. Pessimi compagni di viaggio, un’inutile zavorra da portare appresso.

Una brava persona è civile ed educata. “Eh, vabbè, ma un’educazione l’hanno avuta tutti“. No, questa cosa dell’educazione non è un assioma esistenziale, ovvero dal momento che sei al mondo  ti viene impartita per forza. Ad alcuni manca, altri l’hanno disimparata, altri ancora non avendola ricevuta continuano a dare la colpa agli incriminati madre&padre che hanno commesso errori. Perché è sempre colpa dei genitori. Non tua che a 40 anni non hai fatto un passo per apprendere in cosa consiste essere gentili ed educati. E non parlo dell’educazione formale fatta a forma di galateo, ma di quella civile che permette la normale convivenza tra esseri umani pensanti. Scarseggia.

Nell’universo permeato da bugiardi, imbroglioni e cazzari, trovare una persona che dice la verità è un’impresa ardua. Ma non impossibile. Le piccole bugie bianche sono tollerabili (e in fondo chi non ha mai detto una bugia in vita sua mi scriva un commento qui sotto che la intervisto subito), ma ci sono uomini (e donne) che vivono sulle menzogne: quelle che raccontano a se stessi, quelle con le quali giustificano delle azioni non propriamente corrette, quelle che dicono agli altri, nascondendo vizi, debolezze e vite parallele. Ne ho viste, e purtroppo vissute, una quantità industriale. Situazioni e persone che lasciano distrutta la propria compagna dopo averla presa per il culo per anni.  E posso ammettere senza trattenermi che i bugiardi mi fanno schifo! Delicata, lo so, ma almeno onesta 😉

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Una brava persona è generosa, non di beni materiali o di plateali offerte a enti benefici svariati (che anche queste cose si possono fare benissimo in silenzio), ma di tempo, di attenzioni, di piccole accortezze verso il prossimo (il prossimo è anche la propria madre/sorella/nipote e non necessariamente il bambino di un altro continente sostenuto a distanza, che va benissimo, ma a volte serve iniziare da “vicino”). Perché in fondo un po’ egoisti lo siamo tutti, ma vedere solo se stessi è davvero un limite. Se incontrate qualcuno che riesce a guardare davvero oltre il proprio naso…tenetevelo (egoisticamente) per voi!!!

Quindi, dopo “una certa“…massimebruttine225

E su questo argomento vorrei qualche vostro parere, ho bisogno di confrontarmi con i miei “bravissimi” lettori…:) Buon fine settimana!

Attenti al Gallo!

Ci abbiamo messo una stagione intera a fare il giro della fattoria e finalmente siamo arrivati alla conclusione. Oggi vi porto dall’animale più spaccone del gruppo, quello che canta alle cinque di mattina, quello che fa il figo in mezzo alle galline, quello che sembra controllare e comandare tutti: l’uomo-gallo!!!venerdìcity

Altrimenti identificato come: l’uomo vanitoso con l’attitudine al comando; il manager in carriera; il figlio di papà un po’ spaccone; il dandy contemporaneo…

Rampante, altezzoso, sborone e solitamente pieno di soldi, il Gallo si diverte a fare il figo del pollaio (e di tutta la fattoria). E’ sempre al top, in tutti gli ambiti. E’ colto e possiede una quantità infinita di attestati che lo dimostrano (magari di corsi che non ha mai frequentato); è super-inserito nella fascia medio-alta della società e vanta amicizie in ogni ambito; è circondato di cose esteticamente belle e di incredibile valore (anche se a volte di gusto un po’ discutibile) che si può permettere perché a lui il “cash” esce anche dalle orecchie. Attenzione però, si è rigorosamente fatto da solo, per questo possiede anche delle spiccate doti di umanità che non manca di mettere in mostra in ogni situazione (anche le meno adatte). Di solito appartenente alla categoria degli industrialotti o dei promettenti manager in carriera, usa parole in inglese come intercalare per rendersi ancora più attraente, ma in realtà non sa comporre una frase di senso compiuto. La variante Gallo-Dandy differisce dal più lucido pollastro per la sua aria di strana ricercatezza, quindi amplifica il suo sentirsi essere superiore in quanto non casca nei trend dozzinali, ma cerca il suo in modo personale ed esclusivo.massimebruttine204

L’Uomo Gallo ama essere circondato di galline, ma non vi aspettate di vederlo con quelle spennate e rachitiche: anche quando si tratta di femmine lui necessita del top della gamma. Ed eccolo aggirarsi a party ed eventi di beneficenza con la super-mega-figa-iper-stilosa con dieci anni in meno di lui e senza un capello fuori posto (sì, quelle a cui la messa in piega non si scompone nemmeno dopo il più focoso amplesso raggiunto nella piscina delle terme) e soprattutto la più desiderata del gruppo. Dopotutto essere invidiato è una cosa che gli dà un grande senso di soddisfazione, nonché di onnipotenza. I Galli non sono belli, attirano; anche se qualche pollastrello ruspante ancora giovanotto è facile trovarlo in giro (però quelli più piccoli sono decisamente più insopportabili…e sembrano sempre più vecchi). Inutile dire che hanno fascino e raccolgono consensi femminili senza necessità di pavoneggiarsi, come i loro amici pennuti, ma semplicemente con la loro presenza ed impostazione (sarà l’aura del potere ad incantarle?).2a06838

Reperibilità: locali top, situazioni top, feste top, ristoranti top…dove c’è qualcosa di “top” ci sono loro, ottimo biglietto d’ingresso per situazioni a dir poco esclusive. Un’alta borghesia travestita da aristocrazia…

Warning: non vi fate abbagliare da tutto questo charme e da questa attitudine al comando. Questi vogliono fare i comandini in tutti i campi, anche con voi, si aspettano e pretendono sempre la perfezione; danno ma non sono generosi gratuitamente (anche sessualmente si divertiranno a stuzzicarvi ma senza darvi grosse soddisfazioni).

Adatti a: donne perfette (al meno da fuori), donne dipendenti, donne che subiscono il fascino del potere, donne all’apparenza intelligenti. Assolutamente sconsigliati a donne indipendenti e con l’attitudine al comando (sai che batti-becchi?).

Come si agguantano: stile impeccabile, tailleur nero, calza, tacco e trucco perfetto. Aggiungete una femminilità spiccata (non cercano la parità, anzi, voi sarete sempre meno) e siate  spiritose, dimostrandovi nella conversazione brillanti e stilose. Se poi menzionate nomi di cose e persone esclusive e “top”, allora sarà vostro (perchè se conoscete “questo o quello” siete top anche voi).

Come si tengono: è opportuno sapere che “I polli sono uccelli gregari e vivono in gruppo. Nel gruppo, alcune galline si comportano come dominanti, istituendo un preciso “ordine di beccata”. In poche parole…massimebruttine205

Una volta conquistato e fatto vostro, sarà lui a cadere ai vostri piedi, rinunciando almeno nella dimensione di coppia a comandare sempre e comunque. In quel momento saprete di averlo catturato, ma guai a lasciarsi andare: per essere la donna del Gallo dovete mantenervi sempre in ottima forma, curando il corpo e la mente, e allora sì che vi permetterà di essere la degna regina del suo castello (o dello stabile industriale in Brianza).

Ora che la panoramica “animale” è finita, potete divertirvi a fare mente locale con quali tipi di best…ehm, di uomini, siete uscite fino ad ora. Come tutte le razze, sono possibili anche ottimi incroci (anzi, io propendo per le mescolanze). Ah, se vi state chiedendo che fine ha fatto il Signor Maiale…massimebruttine206

…sempre con amore e stima infinita! 😉 Appuntamento come tutti i venerdì alle 18.25 circa su radio m2o nella #City della Mario!!! Chi non si sintonizza è un pollo…

Nella tana del topo…l’uomo-topo!

Ad alcuni fanno paura, altri li trovano tenerissimi, con quel musino e le orecchie tonde. Generalmente, davanti ad un topo, o si  scappa o ci si innamora. A voi la scelta…venerdìcityChi è: l’uomo mistico o religioso; il povero incompreso; l’uomo zen fissato con meditazioni&co; l’introspettivo solitario sottotono…

Grigio, polveroso, meditabondo, iper-sensibile e sempre rinchiuso, il Topo non è il più sociale della fattoria, nonostante si possano trovare spesso riuniti in gruppo. Lui è così perché cura incredibilmente la dimensione spirituale, che si chiami Dio, Energia, Karma o Buddha (e sappiamo tutte che effetto hanno questi mistici intrattenitori sulla mente femminile) ed è serenamente felice di godersi la sua pace interiore (che la maggioranza delle volte è inesistente). Però è molto credente, dedica anima e corpo alla ricerca di se stesso e la sua riconnessione con l’universo: per questo prega, medita, fa yoga, legge; se non è ancora vegetariano compone la sua alimentazione solo con cose bio e rigorosamente provenienti dal commercio equo-solidale e mai e poi mai di marchi e multinazionali (fugge a gambe levate dalla dimensione commerciale); lavora, ma fondamentalmente non fa quello che vorrebbe (c’è questa discrepanza tra quello che avrebbe voluto fare e quello che in realtà ha fatto).massimebruttine190

Anche il loro aspetto è zen, un po’ sfigato, un po’ bruttino, un po’ sciatto o semplicemente banale. Ma attira lo stesso il gentil sesso, accecato dall’aura così mistica e pura (con tutti questi uomini tutti testosteronici e superficiali, finalmente uno che pensa, che ha un credo, che non è un anarchico ateo incallito) e dai suoi modi di fare così soft e pacati. Mentre voi credete di avere a che fare con un’illuminato, in realtà lui si sta facendo una serie di film porno in testa, visto che reprime costantemente la sua sessualità in nome di una morale assurda alla quale deve rimanere fedele (altrimenti si alterano gli equilibri energetici). Povero Topolino, sempre costretto a nascondersi, a scappare dai predatori più grandi di lui (evitando così di affrontare la concorrenza sullo stesso piano) e a cercare d’ incantare le femmine con i suoi ultrasuoni.Apodemus_sylvaticus_bosmuis

Reperibilità: L’Uomo Topo si può trovare in campagna così come in città, ma sempre e comunque in luoghi nascosti, alternativi o estremamente tranquilli: chiese, corsi di yoga, ristoranti vegani, il vecchio Topo-di-biblioteca, raduni di meditazione in casolari in campagna o al parco da solo su una panchina. massimebruttine191

Warning: se non siete profondamente spirituali anche voi, tutto quest’ascetismo alla lunga vi farà perdere la pazienza, facendovi sognare di chiudergli tutti i suoi chakra una volta per tutte (meno meditazione, più pratica). Inoltre il suo dio, credo o simile verrà sempre prima di voi. Per concludere con il dettaglio che il sesso sarà solo tantrico e voi vi lancerete nelle braccia del primo Toro che passa.

Adatti a: donne mistiche, religiose, introspettive amanti degli incensi, della musica realizzata solo con i suoni della natura e del vivere sano-sempre-e-comunque. Come dire, il suo stile di vita è ormai talmente radicato che se non lo condividete in pieno difficilmente potrete essere la sua Topa ideale.

Come si agguantano: piazzate accuratamente la trappola esattamente fuori dalla loro tana; iscrivetevi al corso di yoga, cominciate a frequentare i gruppi pomeridiani di lettura delle Sacre Scritture, fate una capatina nella biblioteca più sconosciuta della città, o fatevi trovare su quella panchina del parco. Per attaccare bottone sarà sufficiente menzionare il vostro stato di inquietudine e lui sarà subito disposto ad ascoltarvi (ottimi ascoltatori) e darvi una mano (sono anche buoni, sì) a rilassarvi ed entrare in contatto con l’Universo per riequilibrare le energie.massimebruttine192

Come si tengono: se siete proprio convinte che questa dimensione sia quella che fa per voi, allora accomodatevi nella tana illuminata. Se assecondate il suo spirito e sollazzate le sue carni, sarà vostro a vita. Assicuratevi, però, di essere sulla stessa lunghezza d’onda, altrimenti, se percepisce delle vibrazioni negative, vi mollerà sul colpo (dopotutto il suo sentire non sbaglia mai… che paura)!

Gatta e Topo non sono mai andati d’accordo…e credo che anche LaMario con un topo si stresserebbe dopo pochi minuti. Stasera, 18.20 in diretta su radio m2o…Buon weekend 😉

L’uomo e il suo “branco”: conquistali tutti!

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L’uomo, al pari dell’animale, ha la sua ragione d’essere all’interno del branco. Vive in branco, caccia con il branco, esce con il branco, si diverte con il branco, si confronta con il branco, ha sempre un branco al seguito. Non importa se il gruppo è quello composto da una miriade di individui che si porta dietro dai tempi del liceo o se sono i suoi tre amici sfigati di una vita, l’essenziale è capire che questa mandria ha un peso importantissimo nella quotidianità. Sono i suoi amici e questo basta e avanza per metterli in una posizione di rilievo. Si usa dire che…massimebruttine185

Una volta capito quanto valore dà il vostro ometto all’amicizia e quali sono quelli che lui considera veri&sinceri compagni di viaggio, allora una buona tecnica da adottare è quella di conquistare tutto il branco.massimebruttine186

anche se a volte capita 😉 ma semplicemente essere talmente meravigliose da farvi amare anche da loro. Come?

-Comportandovi in modo corretto nei confronti dei suoi amici.

Facendo le signorine simpatiche e cortesi, senza dare adito a cattiverie gratuite o giudizi poco gradevoli sul vostro conto.

Non rompendo ogni volta che si fa la sua uscita settimanale con gli amici (che se arriva al bar lamentandosi di voi, la frase di risposta degli Amici sarà “Ma che rompicoglioni ti sei trovato?”).

Parlando ed interagendo con i suoi amici. Se quando uscite ve ne state sempre per conto vostro, a mandare messaggi alle vostre amiche o parlando solo con le altre donne, verrete etichettate come pallose asociali. Ecco, se non lo siete realmente, fate lo “sforzo” di passarci del tempo insieme.

Dopotutto è meglio una parola buona in più su di voi detta dal suo amico che una serie di sibili velenosi sussurrati all’orecchio del vostro uomo perchè voi siete state particolarmente insopportabili (sì, certo, lui è intelligente e non si farà condizionare…). Se ce n’è uno che dimostra un’ostilità spietata, sfoderate il miglior sorriso e fate in modo che ceda. Lo so, verrebbe naturale essere stronze e cattivelle, il problema è che attaccando uno del branco attaccate anche Lui e voi non volete litigare proprio per colpa dei suoi amici. Se ce n’è qualcuno invece che vi rimane particolarmente indigesto, evitatelo con eleganza, ovvero senza palesare al vostro uomo che vi sta proprio sulle palle…o almeno non tutte le sante volte che lo vedete!! 😉

Quando un uomo parla male delle mie amiche mi infastidisco parecchio…immagino che per loro sia lo stesso, anzi, peggio. Perché per gli uomini gli amici sono “fratelli” e sentirli infamare vi mette in cattiva luce. Davvero. Donna avvisata…E poi:

massimebruttine187O no? Ci sentiamo, come tutti i venerdì, in diretta nella City su radio m2o con LaMario!!! E buone vacanze di pasqua… 🙂

Torniamo all’ovile: l’uomo pulcino!

venerdìcity

Altrimenti identificato come: il Peter Pan dei poveri; l’uomo che non vuole crescere mai; l’eterno fanciullo…

Lui è il più piccolo, tenero, piumato e sensibile  pennuto della voliera: il cucciolo di gallo (o di pollo) il Pulcinomassimebruttine171

Il Peter Pan, l’uomo che non vuole crescere mai, l’eterno fanciullo, l’Uomo Pulcino è uno scanzonato essere affetto da sindrome di scarsa-voglia-di-responsabilità. Non è assolutamente cattivo, anzi, è buono, intelligente, studioso (infatti gli piace così tanto la sua facoltà che per prendere uno straccio di laurea triennale ci sta mettendo 10 anni) e così convinto delle sue scelte che quasi quasi siete attratte dall’appoggiare il suo stile di vita. A 35 anni vive ancora in un appartamento in condivisione con altri cinque amici diversi anni più giovani di lui; la domenica passa ore tra il campionato di calcio ed infinite partite alla Playstation; cucinare è un optional, sopperisce alla necessità di cibo con i sughi preparati dalla mamma terrona che lui congela ad intervalli regolari o rifornendosi al take away sotto casa; esce quasi tutte le sere in locali frequentati da Pulcini come lui o pulcini veri, abbordando sistematicamente signorine al limite della maggiore età (ma anche al di sotto). Schermata 2015-02-19 a 22.37.39Del lavoro non si pone il problema o meglio, se lo pone: sta cercando IL lavoro, quello che veramente lo appassiona, nel frattempo fa lavoretti in qua e là senza particolare interesse. Ma lungi dal pensare che sia vuoto e senza hobby alcuno: fa skate e sfoggia orgogliosamente le ferite-da-caduta mentre provava un trick spaziale, scrive poesie che nessuno ha mai letto, fa il dj perché tremendamente appassionato di musica, si occupa di politica ma non prende posizione perché non ha ancora trovato qualcuno che lo identifica. Però è così bellino, avvolto nelle sue piumette gialle, viene voglia di coccolarlo e strizzarlo… soprattutto nell’area vicino al cervelletto per vedere se qualcosa si muove e decide di crescere. Alcuni Pulcini sono addirittura sposati, con figli e separati, perchè “quella vita non faceva per me, ho ancora voglia di fare esperienze”. Se non altro i Pulcini posseggono grande forza e voglia di fare, iperattivi e vogliosi non si negheranno mai a letto, infatti…massimebruttine170

Reperibilità: facili da trovare in ambiente universitario, non è raro avere a che fare con uomini veramente vecchi fuori e piccoli dentro. Attente, perchè sono dappertutto!

Warning: che bello, una sana boccata d’aria fresca, di gioventù, di leggerezza! Sì, va bene, ma quando c’è bisogno di aiuti concreti e di ragionamenti che vanno oltremassimebruttine169

Adatti a: donne che non vogliono crescere, eterne ragazzine…ma in realtà non sono adatti a nessuna… almeno non se aspirate ad una relazione seria e duratura. Il Pulcino è veramente un animale sfiancante, anche se per rapporti brevi e serate divertenti sono ottimi compagni per tutte, un po’ come tornare al Liceo.

Come si agguantano: non avrete mica bisogno che vi dica come prendere un piccolo pulcino indifeso vero? Vi basta allungare la mano…(no, maialine, non dove state pensando, o anche sì?).

Come si tengono: siete disposte a fare le super-giovani? A condividere le vostre nottate con i coinquilini? Ad uscire tutte le sere (tanto la mattina siete voi quelle che dovete andare al lavoro)? A pagargli ogni cosa, dalla cena alla vacanza (perché sono chiaramente squattrinati)? A seguire i suoi sogni impossibili? Accomodatevi e buona fortuna!IMG_4224

E voi avete mai avuto a che fare con vecchi-pulcini affetti da seria sindrome di Peter Pan? Io ne conosco parecchi…Ore 18.25 nella City con LaMario, in diretta su radio m2o, ci divertiremo a spiumarli insieme… 😉