Sull’ “essere facili”…

Qualche giorno fa mi sono ritrovata a parlare con un amico che non vedevo da tempo; dopo i convenevoli sulla vita professionale è cominciato il confessionale-sentimentale, durante il quale mi ha fatto il riassunto delle puntate precedenti (stiamo parlando di mesi) con tutte le storie e avventure dal risvolto quando negativo, quando tragicomico. Fino a quando, parlando dell’ennesima signorina con la quale aveva avuto a che fare se n’è uscito con un infelice “Sì, vabbè, poi quando ho saputo che in giro si diceva che era una facile, ho lasciato perdere e non l’ho più cercata“. Inutile dire che prima mi si è materializzato un punto interrogativo sulla fronte, non aspettandomi minimamente una tale uscita da lui (ma si sa, le persone non si conoscono mai fino in fondo), poi mi si è un attimo tappata la vena “Facile in che senso?!?” – “Eh, una che ha avuto molte storie solo di sesso con tanti uomini diversi“. In quel momento il serial killer che è in me ha cominciato a sgomitare; fortunatamente è arrivata la parte diplomatica a calmarlo e cercare di far riflettere l’amico in questione con un pippone colossale (e stiamo parlando di un non-giovane della mia età, laureato e cittadino del mondo…poveri noi). Nel 2018 dobbiamo ancora etichettare come “facile” e addirittura non uscire con una donna perché sa cosa vuole e vive liberamente la propria sessualità?!? Parliamone…

Siamo (tutti) vittime di giudizi costantemente. A volte le prime a giudicarci siamo proprio noi stesse, con il vigile interno che non ci lascia in pace un attimo qualsiasi mossa facciamo. Poi arriva il contorno, che è sempre pronto a sparare sentenze su ogni atteggiamento, gesto o comportamento: stai sulle tue? Sei troppo diffidente! Sei estroversa e socievole? Sei pazza! Ti piace cantare mentre cammini? Sei un’esibizionista. E via così, all’infinito. Quando si entra nella sfera sessuale poi, le cose non migliorano, anzi: ti piace fare sesso? Sei una maiala! Non ti piace? Sei frigida! Ti piace ma non ti impegni? Monaca pallosa! Quando la smetteremo di dare giudizi a caso senza conoscere le persone forse l’umanità avrà una speranza, fino ad allora è una lotta continua contro l’idiozia e la superficialità altrui. A questo proposito, proviamo ad analizzare quand’è che ad una Signorina viene affibbiato l’appellativo di “FACILE” e proviamo a dare una nuova lettura, senza tirare in ballo il solito “perché quando lo fa una donna è facile e quando lo fa un’uomo è figo“: la risposta è la stessa, perché viviamo all’ombra di un’ottica risciacquata da secoli di predominio del pensiero maschile.

Sei facile quando vuoi fare sesso con un uomo e quando prendi l’iniziativa!—>Io la chiamerei intraprendenza e scelta consapevole.

Sei facile quando fai sesso al primo appuntamento.—>Anche in questo caso parlerei di appagamento consapevole del proprio desiderio. Molte volte non c’è nemmeno intenzione di far seguire un secondo appuntamento e quello che si cerca è solo una serata piacevole. Già, posso capire che questa visione moderna e materiale della cosa possa sconvolgere l’immaginario della donna sempre innamorata alla ricerca di una storia, in realtà secoli e secoli addietro nessuno si stupiva di tutto ciò. Era la norma! Siamo peggio dei cavernicoli…

Sei facile quando ti vesti in maniera provocante.—>Mi vesto come mi pare. Questo è un dogma, ma il maschio medio nella sua visione del mondo pene-centrica pensa che tutto ruoti intorno a lui. Compreso il nostro guardaroba. Poverino!!!

Sei facile quando passi velocemente da una relazione all’altra.—>Scelgo come elaborare i miei lutti e come compensare una rottura. Se invece di stare a piangere sul divano voglio rilassarmi e divertirmi, che fastidio dò alla morale collettiva?!?

Sei facile quando sei stata a letto con tanti uomini.—>Non sono facile, sono una collezionista!!! 😉 Davvero la quantità di persone con la quale una ha avuto rapporti sessuali deve essere una discriminante? Certo, se l’uomo in questione ha l’autostima sotto l’unghia dell’alluce sì; in altri casi non dovrebbe essere un problema. Tutta esperienza!

Sei facile quando ti piace fare sesso.—>Appassionata, si dice! Se ti piace cucinare va bene, se ti piace giocare a tennis va bene, se ti piace trombare NO! A me questa me la dovete spiegare. E’ un’attività come tutte le altre, meravigliosa, divertente, gratificante e che, fatta con tutte le precauzioni del caso, fa bene alla salute. Ma se a una piace, che problema c’è?!?

Insomma, ce la facciamo a capire che una donna che ha il controllo della sua vita sessuale e che si conosce bene, che si comporta in maniera libera ed equilibrata, non è una facile? Ognuno è responsabile del modo e dello scopo per cui vive la sua vita, così come ognuno è padrone delle proprie emozioni e del proprio corpo. Tutto il resto sono solo giudizi e catalogazioni tirate a caso.

E con questo ho concluso 😉 Se mi volete dire la vostra vi aspetto qui sotto nei commenti o stasera in diretta su radio m2o in compagnia della Mario! Buon weekend…

 

 

Messaggi vocali: rischi, pericoli e figuracce!!!

Qualche giorno fa ero in macchina con un mio amico e la sua nuova “uscente” di una decina di anni più grande di lui. “Toc”, suono sordo, notifica di whatsapp. Lui, al volante, schiaccia maldestramente “riproduci” sulla nota vocale inviata dall’amico che, con voce squillante e divertita se ne esce con “Uè, zozzone, ti stai ancora s****ando la milfona?!?”. Il mio amico diventa rosso, la milfona verde ma non si scompone più di tanto; prende il telefono e registra una contro-risposta tanto educata quanto pungente (e giuro, non ha usato parolacce). Il siparietto è sintomatico (sono sicura che sarà capitato a tutti almeno una volta) e mostra chiaramente quanto possano essere pericolosi, inappropriati e a volte estremamente imbarazzanti certi messaggi vocali.

Lontani anni luce dai tempi in cui per parlare con la migliore amica o con LUI dovevi chiamare a casa e relazionarti prima con eventuale madre/padre/fratelli/nonni per fartela passare, le comunicazioni al giorno d’oggi sono indubbiamente più dirette. Pure troppo. Anche il gatto ha il suo cellulare, sul quale può ricevere un’infinita quantità di messaggi. Il passaggio dagli SMS (chi li usa più?!?) ai messaggi vocali fino ai video messaggi (speriamo non si diffondano troppo) è stato rapido ma non necessariamente indolore. Il vocale all’apparenza è la soluzione a tutti i mali: è pratico, perché non sei costretto a digitare a testa bassa rischiando di stamparti sul primo palo che incroci sul marciapiede; non presuppone una conoscenza grammaticale scritta, basta sforzarsi di parlare in italiano; si può registrare ovunque e mentre stai facendo qualsiasi cosa,  dal bagno (con relativi rumori), fino al supermercato e addirittura alla guida (e sì che le mani da tenere sul volante dovrebbero essere due, ma insomma…); è rapido, perché anche il più veloce dei digitatori non potrà mai essere più veloce del suono; è empatico, perché dal suono di voce puoi passare intenzioni ed emozioni varie ed eventuali che nessuna emoticon potrà mai eguagliare (anche perché spesso sono emoticon di circostanza). Indubbiamente carino, ma come tutte le invenzioni all’apparenza intelligenti e pensate per risolvere un problema (in questo caso le soluzioni le avevamo già, ma fa nulla, lo scopo del marketing è creare bisogni laddove non ce ne sono), presenta degli inconvenienti se non usate come si deve!

Non si può rileggere: l’estemporaneità del mezzo facilita le cazzate! Quante volte, sull’onda del momento, abbiamo registrato messaggi  che lucidamente non avremmo mai fatto partire? Lo so, capita anche con lo scritto, ma almeno quello prima di pigiare invio puoi cancellarlo…il vocale, quando lasci il microfono, parte. Sempre che non vada malauguratamente a finire nel cestino dopo 3 minuti che parli da solo (io odiooo quel momento). Ecco perché pensare prima di registrare può essere una buona idea! (anche per evitare pause di indecisione, divagazioni o silenzi imbarazzanti in cui si sente il compagno di casa che rutta)!

Sbrodolamenti: il fatto di non dover scrivere sembra autorizzare alla lunghezza e alla divagazione, facendo arrivare messaggi di 5/7 minuti. Praticamente dei monologhi teatrali che quando arrivi alla fine ti sei scordato cosa dicevano all’inizio. Ma non facevi prima a chiamarmi?!? Così invece di subire passivamente le tue storie potevo anche interagire e rispondere!!! Questo puzzle di monologhi è sintomatico dell’auto-referenzialità del mezzo: colui che invia non ha né voglia di perdere due minuti a digitare e nemmeno gli interessa ascoltare la vostra voce-risposta-opinione prendendosi la briga di una telefonata; ma nello stesso tempo impongono la propria voce e costringono all’ascolto…Insomma, siate gentili: i vocali solo per messaggi brevi (che poi gli audio occupano pure un spazio sulla memoria del telefono)! 😉 

Sfasamento temporale: la messaggistica istantanea non presuppone che chi li riceve li apra nello stesso momento in cui arriva la notifica. Per cui la risposta “urgente” può arrivare anche 24 ore dopo! Per cose urgenti facciamola ‘na telefonata, no?!?

Figuracce assortite: far partire un messaggio per sbaglio a volume alto, inviarne uno in una notte di ubriachezza, sbagliare destinatario ed inoltrare alla chat di calcetto il messaggio “pucci pucci” con la voce da cretino destinato alla fidanzata di turno…sono tutte prove SONORE REGISTRATE a disposizione di chiunque voglia prendervi per il culo da quel momento all’eternità. In questo caso scripta manent e il verbo pure, ben impresso nella memoria dello smartphone vostro e di tutti quelli che ricevono!

Insomma, vocali sì, ma con parsimonia!!! 😉 Voi che ne pensate? Li usate, non li usate, quante figuracce vi sono capitate? Potete scrivermelo qui sotto o mandarmi un messaggio vocale…:P

Rieducare all’ozio (e alla vita)

Che fai, è quasi ottobre e sei ancora a Ibiza?“. “Ma quando torni? Non è tempo di rimetterti a lavorare? Ragazzi, veramente sto lavorando qui e da qui per lì. “Ma se vedo le foto e i video del mare…“. Potrei copia-incollare mille messaggi come questi e anche tanti altri che insinuano (con amore) tra le righe che se sei in un bel posto, se ogni tanto ti svaghi e ti permetti di goderti momenti di vita nel posto che ti ospita, allora non stai facendo un cazzo! Uso il mio esempio personale per parlare di un problema esteso su larga scala e basato su convinzioni sbagliate che ci hanno inculcato nella testa e continuano a spacciarci come giuste e inopinabili: il lavoro è sacrificio, il lavoro è vita, il lavoro è tutto!!! E per lavoro si intende, ancora, qualcosa che ti incolla alla scrivania di un posto, che ti tiene occupato almeno 8/10 ore al giorno, che ti continua a martellare anche quando sei a casa perché con la tecnologia che gentilmente ci accompagna possiamo essere rintracciati in ogni dove e in ogni momento per qualsiasi dubbio o questione vitale da risolvere anche durante il fine settimana. Siamo anche quelli che di lavoro ne fanno più di uno, perché i presupposti del “lavoro della vita” e dell’amato/odiato “posto fisso” sono liquefatti come una coppa di gelato alla vaniglia lasciato a mezzogiorno nel deserto; il che ci costringe a farci il culo doppio o addirittura triplo. Già, perché poi in questi periodi di carenza di impieghi, i lavori noi ce li inventiamo anche, diventando capi e impiegati di noi stessi, molto più severi del direttore dell’azienda X; il rischio è tutto nelle nostre mani e se non lavori abbastanza i risultati è ovvio che non arrivano. Formiche operose tecnologicamente stressate, costantemente impegnate e completamente immerse nel lavoro. Tutti a correre, fare, sgomitare per la carriera, i soldi, le gratificazioni, la fama ed avere il conto in banca più grasso ma senza avere il tempo per godere di quel che si è guadagnato. Le giornate di 24 ore vengono spese per più della metà lavorando, 6/7 ore dormendo (e guai a dormire di più, che sottrai tempo al lavoro e in fondo quando morirai avrai un sacco di tempo per riposarti) e quel poco che resta intessendo discutibili relazioni sociali rigorosamente virtuali. FERMI TUTTI!!!

E’ vitale riprendersi i propri spazi, i propri tempi, la propria vita e imparare ad oziare in maniera creativa e stimolante. Mi permetto quindi di sfatare due miti deleteri e controproducenti:

Se ti diverti, non stai lavorando! Questo retaggio antico di lavoro come sacrificio, sofferenza, pallosità, tristezza, stress e angoscia lo possiamo anche lasciar andare con serenità. Voglio dire, già passiamo metà della vita a lavorare, dobbiamo pure flagellarci per quei 40/45 anni per poi finalmente decidere di goderci la vita quando saremo distrutti dagli acciacchi che quel tipo di vita ci ha provocato, per di più con una pensione talmente miserabile o addirittura assente? Anche no. Il fatto di fare un lavoro che piace non dovrebbe essere un privilegio ma una costante; laddove non è possibile almeno non dovrebbe distruggere fisicamente ed emotivamente. Ma se quando lavori ti diverti, stai bene e sei addirittura sei felice è una vittoria importante. Questo piccolo salto mentale ricolloca la dimensione lavorativa su un altro piano e attenzione, non è che chi si diverte lavora meno, lavora semplicemente meglio; ottimizza, spreca meno tempo, si stressa meno e contribuisce ad una qualità della vita decisamente migliore. Come scriveva De Crescenzo…

Non hai prodotto oggi? Sentiti in colpa! Ci sono giornate in cui non si conclude niente, giornate in cui niente viene come dovrebbe e quindi impieghiamo il doppio del tempo a fare una cosa che normalmente viene naturale. In quelle giornate arriva l’ombra del SENSO DI COLPA, perché non è possibile che tu NON produca! E invece è possibile, ed è sintomatico: sono proprio quelle giornate in cui non si dovrebbe proprio lavorare perché la mente ed il corpo sono in sovraccarico e smettono di funzionare di proposito. Tipo “Hey, mi hai spremuto al massimo, mi lasci stare per un po’?“. Pause, ci vogliono delle pause, ma più che altro un riequilibrio dei tempi vitali dove il lavoro e la vita siano separati…

“Lavoro e vita hanno logiche e culture diverse e la ricchezza dell’esistenza sta nel combinare i loro tempi e i loro ambiti. La loro giustapposizione è un mito da scongiurare!” (Aris Accornero)

Ecco perché bisogna ri-imparare e ri-educare ad oziare: riprendersi spazi e tempi, il contatto con la natura, il piacere dello studio fine a soddisfare la propria curiosità, rilassare la mente con film, libri, musica, sport o qualsiasi cosa in grado di alleggerire corpo e mente pur rimanendo in una costante attività celebrale sotterranea. Perché è quando la mente è a riposo e non pensa che nascono le idee migliori; stimolato il cervello produce, sotterrato dalle pressioni e dal pensiero del lavoro NO! E soprattutto riprendere il tempo per se stessi, per coccolarsi e concedersi anche dei momenti di cura delle relazioni umane reali, quelle che troppo spesso sono trascurate per “lavorare“. Non è solo la “vacanza” per ricaricare le batterie, è un ozio costante e premeditato da somministrarsi di tanto in tanto per non soccombere. Ma vivere.

Voi vi permettete di oziare o siete vittime del lavoro? Ci sentiamo in diretta alle 18.20 per parlarne con LaMario e con voi su radio m2o! Io, chiaramente, sempre da Ibiza 😛

—>Per approfondimento consiglio “Ozio Creativo” di Domenico de Masi (2002, ma sempre attuale)

Incastrata dentro a Badoo

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Morgatta…sono Badoo-Dipendente. Ma andiamo con ordine. Mi chiamo Anna, ho 41 anni e sono una donna che piace. Mi dicono che sono affascinante (e lo so anche da sola, in effetti è vero). Non ho assolutamente problemi di imbrocco, ma quasi un anno fa decisi di iscrivermi su Badoo, così, per provare, curiosare e vedere un po’ come funzionava questo tipo di approccio online. Devo ammettere che funziona. Funziona per flitare, per sedurre, per conquistare, per concludere senza impegno. Funziona. A volte di più a volte meno, a volte gioco e basta (e mi diverto così) a volte concludo (ho fatto delle grandissime…insomma, hai capito, e con dei grandissimi fighi…spesso idioti, ma comunque un bel vedere), a volte la frequentazione è diventata una mini-relazione, ma di poco conto. E’ un anno che io esco, mi approccio ed incontro gente solo su questa chat. Mi sono un po’ stufata. Vorrei qualcosa di più, ma non ho assolutamente idea di come fare ad uscirne. Quando esco ed incontro gente non ho più idea di come stabilire un contatto, oltre al fatto che mi sembrano tutti noiosi e poco interessanti. Sarò costretta a usare Badoo per tutta la vita? Come posso fare?

Ma noo Anna, “per tutta la vita” è davvero troppo. Magari ancora per un po’, fino a quando non ti sarai veramente annoiata di questo tipo di approccio più diretto ma distaccato. Perché quello che frega delle chat è che…posta18

E pure inventarsi un sacco di cazzate. Anche se il buonsenso e certe “guide” su come acchiappare meglio su questi mezzi invitino ad essere sinceri, dalla foto profilo fino agli hobby o le passioni, (avevo dato un paio di dritte pure io) non mancano quelli che per rendersi interessanti si costruiscono delle vere e proprie vite parallele, che sul momento fanno colpo ma che poi alla lunga vengono smascherate. In ogni caso, proprio per questa facilità di USO (in tutti i sensi), penso che sia un gioco divertente e facile…e che fondamentalmente non ci sia niente di male, anzi. Di questi tempi in cui nessuno ha tempo, ottimizzare e sveltire le procedure qualche volta può risultare utile. Qualche volta. Se poi diventa l’unico metodo in cui incontri uomini…mi comincio un po’ a preoccupare. Sei una che piace, buttati in mezzo e mettiti in gioco. So che il panorama maschile degli over 40 è deprimente, che hanno tutti mille cose a cui pensare, che il lavoro viene prima di tutto, che il cuore è già usato abbastanza e che “non sono mai pronto” a niente…vabbè, dai, continua ad andare su Badoo che magari ti porti a casa anche qualche giovane pollastro! 😉 Scherzo, questa è la mia gemella (realista) cattiva che si è intromessa, in realtà in giro si possono conoscere persone molto interessanti. Però devi uscire, ti devi muovere e quando sei fuori devi essere moralmente e mentalmente predispostaposta19

Come per tutte le cose che danno dipendenza NON si possono eliminare di punto in bianco. Inutile rimuovere la app dal telefono o cancellare l’iscrizione, che poi ad iscriverti di nuovo ci metti cinque minuti. Bisogna andare per gradi, utilizzarla un po’ meno ed uscire di più. Uscire con convinzione, che se poi esci sfavata perché pensi “Vabbè, tanto torno a casa e qualcuno in chat lo rimedio per svoltare il sabato“, mi sembra comunque controproducente. Io mi terrei aperte entrambe le opzioni, alla fine è solo un cambio di modalità ma il risultato non cambia. Ho delle prove viventi e vicine che si sono conosciute su Badoo e successivamente fidanzate, sposate ed hanno pure figliato. Quindi non farei di tutta l’erba un fascio, chi cerca relazioni serie in questi “luoghi virtuali” esiste; certo che se attacchi bottone solo con chi dopo il primo “ciao” ti manda la foto del batacchio* (*pisello) allora forse sei tu a sbagliare pretendenti.Sticazzi

Anna, se cambi stato mentale, cambieranno anche i tuoi tipi di incontri. Pure su Badoo. 😉 Ti dedico questa, mi faceva ridere l’idea che tu volessi uscire “fuori dal tunnel delle chat per incontri“…

E ora voglio confessioni: quanti di voi utilizzano Badoo o cose simili? Io l’ho confessato qui, sono stata per una settimana su “Adotta un Ragazzo“…poi ho mollato, non ce la potevo fare. Ma mai dire mai…;)

E LaMario? Ne parliamo tutti insieme con la consueta diretta su radio m2o dalle 18.20. Fateci compagnia, sono le ultime del 2015!!!

I ricatti sentimentali (non) funzionano

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Quante volte ho sentito intimare dalla Lei di turno un “Se non vieni con me vuol dire che non mi ami” oppure “Se mi vuoi davvero bene devi fare questo”. O peggio ancora “Mi comporto così perché ti amo” come mezzo per ottenere quello che si vuole utilizzando un ricattino psicologico bello e buono! Vi sembra un modo saggio?massimebruttine200

Il ricatto, piccolo o grande che sia, è un trucchetto sleale che ha il potere di tenere incollati uomini (o donne) con la stima sotto ai piedi o terribilmente innamorati (ricordatevi sempre che l’amore, quello forte forte, dura al massimo tre anni, quindi avete solo 1.095 giorni per fare pressioni di qualsiasi tipo prima che lui si riprenda e sbrocchi definitivamente) o piccoli cuccioli di uomo che farebbero qualsiasi cosa per accontentare la propria donna (ed avere del buon sesso in cambio). Questa manipolazione mentale del prossimo si attua solitamente con cose molto piccole, richieste banali accompagnate sempre dalla tendenza ad instillare un dubbio, mettere in discussione la relazione o il rapporto per il mancato consenso al “desiderio” espresso. Ci sono una serie di frasi subdole/bastarde che vengono spesso utilizzate a questo scopo, tipo:

-“Se tu mi amassi veramente non lo faresti” (perché, ci sono gesti che non sono segno di amore?)

-“Se tu mi amassi veramente, faresti così” (e giù a cercare di instillare sensi di colpa)

-“Se tu fossi così, potrei amarti davvero” (se ne volevate un altro, potete accomodarvi alla porta)

-“Se non mi porti in vacanza a Porto Cervo non te la dò per un mese” (stronze)!!! 😉

Il risultato? Lui si sente incapace, in difetto nella relazione amorosa e quindi tenterà in ogni modo di compiacervi…per i primi 10 minuti (se non è completamente pazzo)! Questo perché il ricatto fa leva sulla paura, ed è proprio in virtù di questa debolezza che l’accettazione incondizionata forza il proseguimento della relazione. Cattivelle. Che sfugga una volta o che sia un’abitudine comportamentale appresa da madri/amiche/film o tutta frutto delle vostre esperienze, sappiate che uno a caso come Honore de Balzac lo paragona direttamente ad un omicidio “Il ricatto è uno dei più vili assassinii. E ai miei occhi un delitto d’una scellerataggine più profonda dell’omicidio.” Sentimentalmente parlando è un pelino esagerato, non siete assimilabili a serial killer, ma a goffi criminali che tentano di svaligiare una banca puntando al cassiere una pistola scarica: può caderci un paio di volte, ma alla fine, quando capisce che è solo un mezzo per fare paura e che non siete in grado di sparare, quello che si rivolta sarà lui. Come tutte le abitudini poco sane è possibile disintossicarsi e depurarsi (richiesta grande forza di volontà). Se siete convinte che alla lunga funzioni, chiamatemi. Secondo me…massimebruttine201

Infatti io non credo molto a questi sistemi, anche quando ad attuarli sono i cari signori uomini, sia che utilizzino manipolazioni mentali o, peggio ancora, fisiche!

Ne parliamo anche con LaMario stasera alle 18.25 circa in diretta su radio m2o! Buon fine settimana…

Bugiardo(a)! Come sopravvivere alle sue cazzate

venerdìcityLe bugie hanno le gambe corte ed il naso lungo (quindi i nani nasoni che di solito mi piacciono sono tutti bugiardi cronici?) e fondamentalmente le dicono tutti. Fior di studiosi sostengono che un uomo adulto dica circa 13 bugie alla settimana (fate un po’ il conto) e che, nei primi 10 minuti di conversazione con uno sconosciuto, se ne dicano almeno 2/3. Praticamente siamo circondati da cazzari 😉 Tra i “re” dei bugiardi ci sono i politici (avevamo dubbi?), i bambini (ebbene sì, i nani sono gli spara palle numero uno) e gli uomini. Sono tutti e tre seduttori per eccellenza: i politici seducono le masse con le loro false promesse, i bambini con la loro tenerezza e (finta) innocenza provano a conquistare tutti e l’uomo, con la sua anima di seduttore nato…ci prova sempre! Anche le donne sono bugiarde, sia chiaro, ma un pochino meno (lo dicono sempre studi e ricerche, mica io)! 😉la menzogna

Nelle fasi iniziali di una relazione, poi, le bugie si sprecano. Hai presente quando il lunedì ti dice “Sono presissimo, mi piaci un sacco” ed il mercoledì diventa “Sono confuso, non sono pronto per una relazione“? Oppure il solo fatto di dipingersi e raccontarsi in maniera diametralmente opposta a quello che si è? Ecco. Abitudini comportamentali con la solita radice: dopotuttto…massimebruttine188In entrambe i casi sarebbe meglio evitarli. Tuttavia le bugie non sono tutte uguali; ci sono quelle “bianche” dette per educazione e per non ferire la sensibilità degli altri (Tipo all’amica che è a dieta da un mese se non le dici che è dimagrita si impicca…io però glielo direi lo stesso), quelle raccontate ai bambini per gratificarli, anche se quello che hanno fatto è palesemente orribile, e poi ci sono quelle a fin di bene…tipo t’incorno ma non te lo dico (ed è meglio così, datemi retta). Dopotutto custodire dei piccoli fantasmini nell’armadio è anche indice di maturità e indipendenza e se sono singoli episodi le bugie vengono ammesse. Il problema nasce quando si innesca un circolo vizioso, e la bugia viene utilizzata in ogni momento, anche quando non è strettamente necessario. Come accorgersene? Se un uomo è patologicamente spara-palle sarà difficile accorgersene dai segnali esterni, tuttavia si può fare attenzione:

1) Alla mimica facciale: ruota velocemente gli occhi? Abbassa lo sguardo (e non per guardarvi le tette)? Mentre parla guarda ovunque tranne che voi? Diventa fuxia e comincia a sudare? Sta dicendo una cazzata!!!

2) Alla ripetitività: se vi ripete un concetto mille volte, in varie forme, forse è una palla. Tipo “Sono stato a casa di Mario a vedere la partita, solo con Mario, a casa, eravamo io e lui a guardare la tv sul divano in casa di Mario“. Ma daiiiii???

3) Valutando il contesto: se dopo una settimana che uscite vi dice “Sono innamorato di te, mi vedo già sposato con tre figli“…vi sembra possibile?!? No, perché noi donne siamo geniali ad abboccare a certi ami giganti formato ghiozzo che non mangia da un mese! Via, un po’ di acume intellettuale tiriamolo fuori!!! E soprattutto non crediamo ad ogni cosa che viene detta: massimebruttine189

Se si ha il sospetto di avere a che fare con un bugiardino, che sia l’inizio, metà o una relazione di lunga durata, meglio correre ai ripari:

  • Fatevi una domanda: perché state accettando le finte promesse e tutte le storielle che vi racconta? Vi ricordo sempre che il mare è pieno di pesci…anche meno bugiardi!

  • Smettere di credere che cambi: anche questo l’avevo già detto, gli uomini (e pure le donne) non cambiano!

  • Cercare di smascherare sempre le sue bugie e, quando ci riuscite, ripetergli sempre che non c’è bisogno che vi dica le cazzate a VOI!!!

  • Smettere di giustificare il bugiardo o di sorridere delle sue bugie (se sono leggerine ci potete anche fare una risata, ma se mente di continuo anche no)!!!

  • Minacce e Ultimatum: se non funzionano, sparire e lasciarlo solo a rimuginare sulla sua piccolezza.

  • Se proprio non potete fare a meno di lui, approfittate della psicoterapia: almeno vi farà capire come mai vi piace tanto recitare il ruolo della salvatrice. Ma ricordate che i bugiardi veri non vanno salvati, vanno lasciati soli a rotolare nella propria infima e fasulla vita!!!fact-checking_t

Io ci provo a dire le bugie ogni tanto, ma ho una mimica facciale che parla senza il mio consenso. E fuori dal mio controllo. Chissà se LaMario le bugie le dice…alle 18.20 circa su radio m2o vi aspettiamo insieme 🙂

Torniamo all’ovile: l’uomo pulcino!

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Altrimenti identificato come: il Peter Pan dei poveri; l’uomo che non vuole crescere mai; l’eterno fanciullo…

Lui è il più piccolo, tenero, piumato e sensibile  pennuto della voliera: il cucciolo di gallo (o di pollo) il Pulcinomassimebruttine171

Il Peter Pan, l’uomo che non vuole crescere mai, l’eterno fanciullo, l’Uomo Pulcino è uno scanzonato essere affetto da sindrome di scarsa-voglia-di-responsabilità. Non è assolutamente cattivo, anzi, è buono, intelligente, studioso (infatti gli piace così tanto la sua facoltà che per prendere uno straccio di laurea triennale ci sta mettendo 10 anni) e così convinto delle sue scelte che quasi quasi siete attratte dall’appoggiare il suo stile di vita. A 35 anni vive ancora in un appartamento in condivisione con altri cinque amici diversi anni più giovani di lui; la domenica passa ore tra il campionato di calcio ed infinite partite alla Playstation; cucinare è un optional, sopperisce alla necessità di cibo con i sughi preparati dalla mamma terrona che lui congela ad intervalli regolari o rifornendosi al take away sotto casa; esce quasi tutte le sere in locali frequentati da Pulcini come lui o pulcini veri, abbordando sistematicamente signorine al limite della maggiore età (ma anche al di sotto). Schermata 2015-02-19 a 22.37.39Del lavoro non si pone il problema o meglio, se lo pone: sta cercando IL lavoro, quello che veramente lo appassiona, nel frattempo fa lavoretti in qua e là senza particolare interesse. Ma lungi dal pensare che sia vuoto e senza hobby alcuno: fa skate e sfoggia orgogliosamente le ferite-da-caduta mentre provava un trick spaziale, scrive poesie che nessuno ha mai letto, fa il dj perché tremendamente appassionato di musica, si occupa di politica ma non prende posizione perché non ha ancora trovato qualcuno che lo identifica. Però è così bellino, avvolto nelle sue piumette gialle, viene voglia di coccolarlo e strizzarlo… soprattutto nell’area vicino al cervelletto per vedere se qualcosa si muove e decide di crescere. Alcuni Pulcini sono addirittura sposati, con figli e separati, perchè “quella vita non faceva per me, ho ancora voglia di fare esperienze”. Se non altro i Pulcini posseggono grande forza e voglia di fare, iperattivi e vogliosi non si negheranno mai a letto, infatti…massimebruttine170

Reperibilità: facili da trovare in ambiente universitario, non è raro avere a che fare con uomini veramente vecchi fuori e piccoli dentro. Attente, perchè sono dappertutto!

Warning: che bello, una sana boccata d’aria fresca, di gioventù, di leggerezza! Sì, va bene, ma quando c’è bisogno di aiuti concreti e di ragionamenti che vanno oltremassimebruttine169

Adatti a: donne che non vogliono crescere, eterne ragazzine…ma in realtà non sono adatti a nessuna… almeno non se aspirate ad una relazione seria e duratura. Il Pulcino è veramente un animale sfiancante, anche se per rapporti brevi e serate divertenti sono ottimi compagni per tutte, un po’ come tornare al Liceo.

Come si agguantano: non avrete mica bisogno che vi dica come prendere un piccolo pulcino indifeso vero? Vi basta allungare la mano…(no, maialine, non dove state pensando, o anche sì?).

Come si tengono: siete disposte a fare le super-giovani? A condividere le vostre nottate con i coinquilini? Ad uscire tutte le sere (tanto la mattina siete voi quelle che dovete andare al lavoro)? A pagargli ogni cosa, dalla cena alla vacanza (perché sono chiaramente squattrinati)? A seguire i suoi sogni impossibili? Accomodatevi e buona fortuna!IMG_4224

E voi avete mai avuto a che fare con vecchi-pulcini affetti da seria sindrome di Peter Pan? Io ne conosco parecchi…Ore 18.25 nella City con LaMario, in diretta su radio m2o, ci divertiremo a spiumarli insieme… 😉

Dove sono finiti i “flirt” estivi?

Il venerdì cambia faccia! Dopo un anno di “prediche” sulla “figaggine come stato mentale” (che comunque rimane un mantra evergreen da ripetersi quando necessario) possiamo andare oltre ed avventurarci nel simpatico universo uomo/donna. Curiose, taglienti, stronzine, romantiche quanto basta, il venerdì sarà dedicato alla scoperta del mondo-maschio in relazione al mondo-femmina (che avevamo già cominciato ad illustrarvi QUI e QUI), alle azioni, alle relazioni, ai comportamenti, a caccia di una soluzione (forse inesistente) per conciliare questi due opposti. A supporto di mille discorsi anche il mio secondo libro (lo so, vi stresso, ma nemmeno così tanto) ma soprattutto la vita…Sul blog e OnAir su radio m2o con #LaMario nel nuovo orario serale, tra le 18 e le 19 (oggi è la prima puntata…anZia)! 😉

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Non sopporto la frase “ormai l’estate è finita“, soprattutto quando continua a fare caldo. Diciamo però che la routine è decisamente ri-iniziata, le città sono di nuovo popolate e di vacanze in programma non ce ne sono più (almeno per il momento). Ma è proprio a quelle vacanze che ogni tanto il pensiero va, sognante, a ripescare ricordi di batticuori al sapore di sale (o di speck montanaro)…già, il montanaro, sarebbe carino risentirlo, magari rivederlo, magari… Ma dove finiscono i flirt estivi? Devono finire per forza? Possono continuare? Alcuni è meglio lasciarli tra gli scogli dove sono nati (magari dopo una serata particolarmente alcolica); altri sarebbe interessante recuperarli o renderli utili compagni di avventure almeno per un po’. Ma come riacciuffarli?!?Schermata 2014-09-15 a 13.52.52

1) Se tra un bacio e l’altro avete avuto anche il tempo di farvi lasciare il numero di telefono, richiamatelo/a. Sì, ho detto chiamatelo!!! Lo so che la tecnologia ci ha fornito mezzi meno invasivi a tutela della nostra esposizione come SMS e WhatsApp, ma che palle (e che sfigati)! Prendere coraggio in mano e andare con la cara vecchia telefonata, che il contatto diretto fa sempre il suo sporco effetto. Se non risponde, non tartassare di telefonate, meglio aspettare che richiami. E se non richiama…potete comporre il numero di quell’altro, sì, quello che avete conosciuto al mare la settimana successiva 😉19a70a53acb5c03e7b39a56f8a473c39

2) Se invece avete appena fatto in tempo a chiedergli nome&cognome prima di essere travolti dalla passione, il Social dei Social arriva in Pronto Soccorso (anche se la nostra geek non è d’accordo)! Chiedere l’amicizia è lecito (ma solo per ri-contattarlo inizialmente, poi fatevi lasciare il numero), fare gli stalker spioni non è consigliato! Anche perchè avete presente quante cazzate si raccontano in vacanza? Ecco, rufolando tra vecchie foto e vecchi post potreste scoprire un sacco di cose che forse avreste preferito non sapere o almeno che ve le raccontasse direttamente. Tipo che invece di essere single è sposato e con un paio di figli…:/ massimebruttine127

3) Se non avete avuto il modo/tempo nemmeno di chiedergli il nome…beh, immagino vi siate parecchio divertite sul momento. Quindi crogiolatevi nei ricordi e lasciate fare al “caso”…perchè a volte non c’è necessariamente bisogno di un “dopo”…ed una vecchia massima mi ritorna utile…massimebruttine126

O no? 😉 Buon weekend!!!

Le bruttine “di una certa”

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Ah, l’età! Che brutta bestia. Quel numero che avanza costantemente e con cadenza talmente regolare da essere quasi snervante. Se da una parte gli anni in più dovrebbero essere sinonimo di consapevolezza e maturità, dall’altra parte ci sono casi di bruttinesu” con l’età che non hanno ancora intrapreso il loro percorso verso la figaggine mentale o che semplicemente si limitano a combattere gli anni, con risultati a dir poco spaventosi!!! massimebruttine89

Per una bruttina “stagionata (rubando la dicitura a Carmen Covito, che parlò di bruttine parecchi anni prima di me), a differenza di una giovane ancora vitale e non troppo abbrutita, CAMBIARE è un’impresa! Ma nulla è impossibile, basta volerlo. E soprattutto, fare le cose con un senso logico. Quindi, regola numero uno per bruttine di una certa (età) è…

Non vi crogiolate nella vostra bruttineria consolidata dagli anni. E’ molto facile mantenere una linea di pensiero chiusa, soprattutto se va avanti così da ormai tantissimo tempo. Il brutto, spesso, si trasforma in cattivo, che si trasforma in stronzaggine che a sua volta si trasforma in una linea di acidità che vi circonda 365 giorni all’anno e che vi fa diventare inavvicinabili. AIUTO! Anche dopo gli “anta” non è impossibile spezzare questa catena e tornare a riappropriarsi di se stesse, della propria consapevolezza e della propria arte seduttiva.

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Non giocate a fare le giovani!!! Fare la guerra agli anni, al cedimento fisico e alle rughe a suon di botox e chirurgia plastica non servirà a niente. Se non a farvi crollare i quintali di gomma che vi siete infilate sottopelle dopo pochi anni (basta guardare le ultime foto di Donatella Versace che girano in questi giorni per capire che la chirurgia è un aiuto tanto effimero quanto costoso)! Non vi travestite da giovincelle, cercando di riportarvi indietro in un tempo che non tornerà mai più (con il risultato di sembrare vecchie barbie)! Piuttosto meglio continuare, o cominciare, a prendersi una sana cura del proprio guscio, senza eccedere e senza farsi prendere da inutili ansie! Qualche accorgimento al look e via, verso una nuova consapevolezza…massimebruttine90

Obbligatorio mantenersi attive! Uscire, leggere, andare al cinema, farsi delle belle vacanze (mi raccomando, non in Jamaica ad importunare giovanotti colorati). Iniziare ad avere una vita sociale attiva, adeguata alla propria età, è un ottimo modo per uscire dal guscio dell’abbrutimento-da-invecchiamento! Attenzione: andare a ballare il sabato sera nelle disco piene di appena maggiorenni non è un’attività consigliata!!! 😉 Però lanciarsi nel gioco della seduzione con adulti consenzienti…anche sì! Questa cosa è piacevole ad ogni età!!! (ho avuto conferma, da 97enne vivente, che si può essere sessualmente attivi anche da parecchio stagionati…)! Anzi, è la cosa che fa sentire ancora più vive e sicuramente ridà slancio anche alle donne più stagionate.

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Quindi, care bruttine non più giovanissime, rimboccatevi le maniche. Che la vita non è finita finchè non è finita! 😉 E ci sentiamo, come tutti i venerdì, alle 10.30 su radio m2o con LaMario!

Che mi metto in camera da letto? Part 1

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Ora che abbiamo raggiunto un buon livello di self-confidence (per dirla in inglese che fa sempre un po’ più figo), che siamo delle seduttrici provette (o almeno ci proviamo) e che possiamo teoricamente conquistare la preda che più ci interessa portandolo quatte quatte fino alla camera da letto, non dobbiamo sbagliare nei dettagli…intimi! No, giuro che non entrerò in argomenti oltremodo scomodi e piccanti, ma andrò a sbirciare nel cassetto della biancheria intima. Perchè se l’armadio è importante, quel cassettino lo è ancora di più. E scegliere l’intimo poco adatto può avere effetti devastanti…avete presente la Torre di Pisa? Ecco…rabbrividiamo!!! 3c7e91a7af4db6c594f3056a165816eaOggi vi darò delle piccole regole generali, nelle prossime settimane andrò nello specifico di un paio di situazioni in cui sarà capitato di ritrovarsi più o meno a tutte, bruttine e carine!

1-Always be Ready!!! Nella vita non si sa mai…proprio per questo motivo sarebbe sempre opportuno andare in giro almeno con le mutande intere (e non sfilacciate o peggio ancora con i buchi), con dei reggiseni che ancora reggono e con dei calzini che non siano consumati per il 90%. Un po’ di decoro, prima di tutto per voi stesse, poi per chi vi slaccia i pantaloni! Infatti, come recita il Santo Manuale: “A volte il principe (o l’orco) vi annunciano quando sarà il vostro incontro amoroso (e lì avete tutto il tempo per prepararvi psicologicamente ed esteticamente). Altre volte l’onda della passione vi travolge e non avete nemmeno un minuto per darvi una sistematina. […] Ed è proprio in quei casi che una crepa squarcia la vostra espressione e mentre lui si prodiga in baci caldissimi sul vostro collo, appare un fumetto nella vostra testa “Cazzo, ho le mutande con le mucche e il buco!”massimebruttine68

2-Il filo interdentale (o tanga) non è indispensabile! Quel maledetto e scomodo accessorio, “venduto come oggetto sexy per eccellenza“, può rivelarsi una trappola se non lo tollerate fisicamente (hai presente stare ogni due minuti a disincastrarsi quel filino dalla mele?). Così come altri “must” dell’immaginario erotico spacciati per il massimo dell’abbigliamento da camera, tipo tacchi a spillo o autoreggenti. Se sui tacchi non ci cammini, evita. Se l’elastico della calza strizza la coscia e fa apparire cellulite anche dove non c’è, meglio una parigina. Insomma, mai come in situazioni sexy è bene stare a proprio agio. Quindi, se questi oggetti non si adattano alla vostra personalità, lasciateli pure perdere. Meglio una simpatica culotte che grattarsi all’infinito per il pizzo che graffia! 😉massimebruttine693-Se non c’avete una bella faccia di culo, evitate l’intimo che modifica le forme!!! “…oggi, come ieri e come sempre, esistono una serie infinita di indumenti intimi in grado di modificare le forme; dalle calze che alzano i glutei e schiacciano la pancia, i corsetti che assottigliano la vita, reggiseni che ti aumentano di due taglie ed al tatto sono come vere…insomma, potete comprimervi come volete e far apparire cose dove non ci sono al pari del Mago dei Maghi, ma ricordatevi sempre che, in camera da letto, tutto ciò sparisce e rimarrete come mamma vi ha fatte. Fate la vostra scelta e non stupitevi se lui rimane sorpreso (potrebbe anche essere piacevolmente sorpreso).

4-Sì a tutto quello che mette in evidenza le vostre curve, ovunque esse siano! Non vi schiacciate e nemmeno cercate di nascondere due belle tette o due belle chiappe. Questi sono regali, fortune che vanno sfruttate ed onorate. (parola di una senza-tette)!ed9db1b13ea75a77527f12d3600bc1efPreso appunti?!? Una volta capito dentro a cosa ci sentiamo meglio, ed imparato a capire cosa ci valorizza e cosa no, diventerà anche divertente cambiare stile e giocare con il delizioso mondo della corsetteria&co. E voi, in quale intimo vi sentite a vostro agio? Ora glielo chiedo anche alla Mario, come sempre in diretta su radio M2O alle 10.25. Stay Tuned…se ne diranno delle belle 😉

E…dimenticavo un ultimo ma FONDAMENTALE consiglio…

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