Lo stile non passa solo dai vestiti (sennò avremmo ancora qualche speranza), ma anche e soprattutto dai comportamenti. C’è una tipologia femminile che ultimamente ho spesso sott’occhio (vuoi per l’età che sono circondata da madri&figli, vuoi per la stagione che di questi tempi il mare lo vedo un po’ più spesso), ma che esiste da sempre: le mamme urlatrici, ovvero quelle donne che al mare non si godono la spiaggia ma passano intere giornate in riva al mare apostrofando i propri figli per ogni singola cazzata! (dai mamme, non partite prevenute, almeno arrivate in fondo al post prima di arrabbiarvi con me) 😉
Arrivano al mare con fare minaccioso, pronte ad una giornata che sarà una guerra e iniziano subito ad intimidire il povero pargolo, che nel frattempo scalcia per spogliarsi ed andare a sguazzare come un pesciolino: “Aspetta, dove vai, stai fermo qui, mettiti la crema“…ed intanto lo ungono del super schermo protettivo bianco latte che fornisce quel grazioso effetto “imburrato” (la protezione ci vuole, sono d’accordo, ma una ad assorbimento rapido e non coprente come un fondotinta per il teatro ci sarà in commercio, no?). “Fermo, mettiti le ciabatte che fino alla spiaggia la sabbia brucia” (mai sentito di un bambino che si è ustionato le piante dei piedi correndo sulla sabbia, ma va beh…). Mentre lui corre, felice, lei lo segue non solo con lo sguardo ma fisicamente: le più attrezzate con la seggiolina da piazzare sulla battigia, in posizione di vedetta strategica; le altre armate solo della loro voce potente che si piazzano in piedi, modello anfora (con due braccia sui fianchi), bene in vista sulla riva. E non fanno altro che urlare al povero figlio tutto il santissimo giorno…
“Non bagnarti! non giocare con le onde! non bagnare l’asciugamano! non camminare sulla sabbia bagnata! non stare al sole!” (e allora stavo a casa, mammina)
“Non andare in acqua che ti ho messo ora il costume asciutto e non ho più il cambio” (una follia, anche il costume bagnato non ha mai fatto vittime…)
“Stai a riva che se vai lontano puoi affogare!” (meno terrore, please)
“Non allontanarti, resta dove posso vederti, non andare di là, non toccare quello, non fare questo”
“Sono tre ore che stai nell’acqua, hai tutte le mani avvizzite” (Quindi?)
“Hai appena mangiato (la lasagna che ha portato da casa) ora devi aspettare tre ore prima di fare il bagno” (questa minchiata delle tre ore di digestione ha rovinato e sta rovinando ancora intere generazioni)
“Se non esci subito le prendi/ti scamazzo (versione terrona, spesso usatami contro da mia madre). Ti ho detto di uscire, adesso chiamo tuo padre (che intanto broccola la vicina di ombrellone, completamente noncurante delle scenate in corso). Giuro che al mare non ti ci porto più“. (io Signora lascerei a casa lei)
“Stai qua, non giocare con la sabbia che ti sporchi…” (l’apoteosi dell’insensatezza, a ben pensarci)
E vociano, urlano, gridano, intimano, minacciano a squarcia gola o con un filo di voce tra i denti accompagnata da occhi che sono diventati simili a fessure. Spesso rimangono vestite, spessissimo il mare non se lo godono e non lo fanno godere a nessuno, perché immediatamente diventano il terrore di tutta la spiaggia (che mica rompono le palle solo ai figli, sbriciolano l’anima un po’ a tutti). Mai che si vedano a giocare con le proprie creature, mai un bagno insieme, mai un sorriso, mai un castello, mai a rotolarsi nella sabbia, mai una corsa, mai una gara di tuffi…Donne che, forse, hanno dimenticato troppo velocemente cosa vuol dire essere bambini, quella sensazione di libertà assoluta e di poter vivere pienamente, divertendosi senza farsi troppe, inutili, menate.
Ora, la domanda mi sorge spontanea: cosa ce li portate a fare i bambini al mare se poi non sono liberi di godersi la spiaggia e la natura in santa pace?!? Un po’ di attenzione ci vuole, ma tra l’essere vigili e l’essere delle rompicoglioni c’è una discreta differenza. O no? 😉 Dai su, provate ad essere meno oppressive: il bimbo/a vi ringrazierà. E anche i vostri vicini di ombrellone…
Le #mammeurlatrici le trovate anche sul profilo Instagram de @LaPina…i commenti mi hanno fatto schiantare!!! E voi, siete mamme che urlano? Voglio confessioni o anche racconti da “figli” che sono stati urlati per estati intere…