STORIA IN 3 PIATTI E IN 3 PUNTATE: QUALCOSA DI CALDO PT.3
[…] I passatelli erano diventati come colla, inguardabili, immangiabili e freddi. Anche i pensieri di Gianni si stavano incollando su loro stessi, formando una grossa massa nella quale il giorno del loro incontro si era fuso con quello del primo litigio, poi con l’emozione della prima notte insieme, il trasloco, le discussioni accese, l’insofferenza, il distacco, il gelo. Tutto insieme, tutto talmente intrecciato da non riuscirne a venire a capo. “Meglio pulire“, si dice a voce bassa. Mentre quel che avanza del brodo finisce nel lavandino, sente un odore venire dal forno. Lo conosce benissimo quell’odore, un dolce non troppo dolce, il rosmarino che accompagna le castagne, quello dei pinoli arrostiti ma non bruciacchiati. Con la mano ancora umida si affaccia nel forno; accenna ad un sorriso…”è ancora innamorata persa di me“. Già, il castagnaccio era uno dei suoi dolci preferiti, da sempre. Lei voleva impararlo a fare a tutti i costi, per fargli piacere. Si era impegnata tantissimo e quanti ne aveva bruciati: troppo croccanti, troppo alti, troppo secchi, una volta avevano visto dal salotto una nuvola nera riempire la cucina…il carbone alle castagne. Avevano riso tantissimo e poi, spento l’incendio, erano corsi in camera da letto. Gianni scuote la testa e si avvia proprio in camera, forse spinto dall’ultimo barlume di una passione ormai spenta. La luce è accesa ma Vanna non c’è. “Vanna…Vanna…” non risponde. “Sarà uscita un attimo“. Per scrupolo fa scorrere lentamente l’anta dell’armadio, chiude un attimo gli occhi e quel gelo di prima diventa un brivido che si trasforma poi in un lungo sospiro. Quando riaccende lo sguardo la parte di Vanna dell’armadio è completamente vuota, nemmeno una traccia, anzi sì, quella di chi è andato per non tornare mai più. Senza nemmeno lasciare un biglietto, due parole, un messaggio…Eppure qualcosa aveva lasciato: l’ultima cena, l’ultimo gesto di un amore che era stato e che non sarà mai più. [Fine]
castagnaccio di cucinamo
“Cucinare è un gesto d’amore. Anche quando è l’ultimo” (a meno che non ti avvelenino il pasto, in quel caso è un tentato omicidio) 😉