Struffoli: the real making of!

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La mia famiglia è del sud. Io sono nata al sud. Del sud ci sono rimaste tante cose attaccate addosso, alcune usanze veramente inconcepibili, come quella di fare gli auguri per l’onomastico (roba che io mi scordo pure i compleanni, per quale motivo dovrei ricordarmi gli onomastici…e poi perché?!?), altre immancabili, come quelle cinque ore passate a fare gli struffoli per Natale (natale, altro momento “sacro” per la famiggglia). Non mi ricordo un anno senza Struffoli. Ma ricordo invece benissimo il rituale di preparazione, una cosa lunga e macchinosa, che iniziava con la disinfestazione della tavola (piano di lavoro con pulizia quasi chirurgica), la tovaglia bianca, sempre la stessa da almeno 20 anni (che se è colorata poi le palline sopra non le vedi), la tavola di legno sulla quale mamma cominciava a disporre gli ingredienti, le quali dosi (sempre uguali da secoli) vengono guardate per conferma sulla vecchia ricetta scritta a penna su un foglio ormai consumato, unto e scarabocchiato dalla sottoscritta quando era…piccola e rompicoglioni. 

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La fontana di farina, lo zucchero, il burro fuso, l’anice (arrivata a questo punto, cioè dopo aver iniziato da 3 minuti nemmeno, un cicchetto di anice mamma se lo fa sempre…o ci corregge il caffè) e piano piano le uova sbattute. E impasta, lavora, aggiungi, impasta, lavora, aggiungi…durante tutto questo processo io, da sempre, mi limito a guardare. Queste sono cose da madre (e padre, che con le sue zampone grosse dà una mano ad amalgamare il tutto, nonostante venga rimproverato costantemente per la sua tecnica). Il mio momento arriva quando c’è da fare le palle…palline, tonde. Eh sì. Gli struffoli industriali hanno forme asimmetriche ed imprecise, ma in casa mia NO! Guai se non sono a forma di pallina, tutte più o meno simili. Perché “la nonna le faceva così“. Ecco perché ci vogliono mille ore (e possibilmente mille mani): perché dei tocchettini tagliati a coltello devono essere trasformati in palline rotonde. Quest’anno ero sola. Un testa a testa con mamma, con milleottocentopalline da arrotolare e con i discorsi di madre del sud (quelli lì, sì, lavoro, uomini, futuro, famiglia, spettegolamenti su tutto l’albero genealogico vivente…e pure su qualcuno andato…i gossip antichi sono quelli che preferisco). Friggi, aggiungi miele, gratta limoni, taglia canditi, proteggi tutto ciò dalle incursioni del gatto. Goditi il risultato, ma solo un assaggio. Questi, fino al 25, sono Off-Limits. Ma ormai manca poco…

STRUFFOLI di mamma mirella (con l’aiuto delle mie sante manine)

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Buon Natale, con le tradizioni o anche senza… 😉

Fashion Dish: White like yogurt

Ebbene sì, sono ancora a dieta!!! E’ passato più di un mese, sono diventata bravissima, faccio la spesa tutte le settimane ed il mio frigo è “pieno” di cose sane. A volte cucino anche, ricette basiche ovviamente, tipo carne alla griglia e uova sode…quando non le faccio esplodere perchè me le dimentico nell’acqua bollente che lentamente evapora. Tra le abitudini che sono cambiate, quella che mi disturba di più è la colazione, che solitamente prevedeva caffè, latte e biscotti…o una bella sfoglia alla crema. Adesso la preparazione mattutina (e spesso anche lo spuntino del pomeriggio) prevede yogurt, frutta e cereali! Meno male mi piacciono tutti e tre, anche se lo yogurt magro NON LO TOLLERO davvero e almeno quello ho deciso di prenderlo dolce (sono a dieta, non in castigo)! Questo fashion dish lo dedico a questo bianco nettare, unica cosa semi-dolce che mi è stata concessa…e che un po’ mi sta diventando simpatico.

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Bianco è quello originale. Naturale. Un po’ aspro quello senza zucchero. Decisamente più sopportabile quello greco. Ricco di calcio e sostanze che fanno bene. La leggenda narra che due vasetti al giorno, durante il periodo pre-ciclo, aiutano a tollerare meglio la tanto temuta SPM….se vogliamo crederci…

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In compagnia di frutta fresca tagliata a pezzi e cereali è una colazione ricca di tutti gli elementi che servono senza assumere inutili grassi o zuccheri semplici così energetici ma anche calorici. Se ci mettete frutta colorata fa anche allegria…(cerchiamo dei lati positivi nella triste candore del bianco yogurt)…un po’ come una sposa con le scarpe rosse, decisa a mettere del brio nel giorno di cui si pentirà almeno una volta nella vita 😉yog1Yogurt&Miele sono l’accoppiata perfetta. Eleganti come un abito lungo di seta. Dolci ma non stucchevoli. Simili ma diversi. Se li mettono anche nel bagnoschiuma, vuol dire che insieme stanno bene davvero…
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Se ai due aggiungiamo frutta secca, ecco che la parte rustica emerge. Mandorle e noci sono ricche di oli essenziali, colesterolo “buono” (esiste anche lui) ed energia a lunga durata. Consigliato agli sportivi o a chi fa parecchia attività fisica.yog3La monotonia è la morte di ogni cosa. Anche dei pasti, se presentati sempre nello stesso modo. Ecco perchè cambiare forma può aiutare a “digerire” meglio anche la dieta che si protrae a lungo nel tempo. Se invece della solita ciotola usate un bicchiere e fate finta di costruire un tiramisù stratificando frutta/yogurt/cereali/frutta/yogurt/cereali fino all’orlo, penserete di mangiare qualcosa di diverso ogni volta. E’ una truffa, ma come tutte le truffe, per un po’ di tempo funzionano!!! 😉
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Se siete molto brave e creative, potete addirittura venderlo per “dessert” al vostro fidanzato…ok, dopo correrà nella dispensa ad addentare un dolce ipercalorico…ma alle vostre amiche piacerà sicuramente! (meno che a quella mangia-dolci-a-tradimento)!!!yog7

Comunque, il fascino del barattolino “old school” in vetro, è innegabile. Altro che sterili vasetti in plastica…

Quanto è presente lo yogurt nel vostro quotidiano? Lo so, sotto forma di torte, dolcetti o gelato è molto più intrigante, ma per ora queste sono le varianti ammesse…è dura, ma ce la posso fare!!! 😉