2 per 1 = un casino!!!

venerdìcity

Un tempo era in auge la leggenda secondo la quale per ogni uomo ci fossero circa 7 donne (quindi 1 felicemente accoppiata e 6 single impazzite in giro per il mondo o un più democratico Harem). Ora l’Istat tiene a smentire questo mito e, numeri alla mano, sembra che il numero di uomini e donne in età “matrimoniale” (che poi mi devono spiegare quale è e secondo quali criteri) si equivalgano quasi. Quindi c’è trippa un po’ per tutte. Basta litigare e soprattutto basta contendersi lo stesso uomo!!!

Già, mai capitato di mettere gli occhi sullo stesso maschio di un’altra? O di aver addirittura litigato con un’amica per colpa di un bipede pene-munito? Un’amicizia intaccata e dopo un paio di mesi vi siete accorte che era un cretino? Succede…anche alle migliori, e ora vi racconto perché ma soprattutto come evitare questo grandissimo errore, nonché caduta di stile (che c’è davvero bisogno di puntare lo stesso pennuto?!?).massimebruttine157

Nella psiche di ogni uomo, dal più mostro al più figo passando per ogni genere di soggetto, al solo pensiero di essere “conteso” o semplicemente oggetto di desiderio di ben DUE femmine contemporaneamente, scatta un meccanismo di autocompiacimento dell’ego smisurato. In poche parole si crogiola in questo stato di grazia in cui è al centro dell’attenzione, delle coccole, degli sms, dei corteggiamenti di due donne. I pensieri base sono:

Se sono bravo riesco a “sdraiarle” entrambe! (rischio alto, amico, che se poi queste due per caso si parlano succede il finimondo)

Io continuo a fare il cretino con tutte e due! (ecco, l’unica cosa vera di questo pensiero è “cretino”)

Non riesco a decidermi…vabbè, rimandiamo il più a lungo possibile questo passo! (l’indeciso cronico)

E così il pollo continua a farsi bello nel pollaio, andando un po’ di qua e un po’ di là come più gli aggrada. Bravissimo. LUI (dopotutto “pensa al suo…di interesse”). Lei, o meglio “loro”, nel frattempo hanno cominciato a farsi una guerra “fredda”, fatta di sguardi, frecciatine, chiacchiere e sotterfugi che nemmeno al liceo. Un gioco subdolo in cui vince chi riceve più attenzioni, più messaggi, più confidenze, pensando di avere la vittoria in pugno. Ma nel frattempo state creando un’inutile rivalità con un’amica. Quindi appurato che:

Lui è un bel furbetto! (o meglio, crede di esserlo) Non deciderà mai, a lui piace così, sprofumare a destra e sinistra senza alcuna intenzione di concludere da nessuna parte. Se avesse avuto le idee chiare, non si sarebbe certo messo a broccolare entrambe. Lui vuole solo contribuire all’ipertrofia del suo ego, pompandolo come se fosse in palestra (che è anche una cosa buona&giusta, ma vattene a scegliere almeno due che non si conoscano, no?)

E che:

Voi state tirando fuori il peggior lato della femmina: la competitività malsana! Quella fatta di voglia di vincere, di dimostrare di essere più fighe, di poter mettere l’ennesima bandierina su un pisel…ops, su un’ altra vittima del vostro fascino seduttivo! Che poi può succedere che una delle due ad un bel punto rinunci (ma sempre con un gran giramento di coglioni) o che l’altra lasci il posto (mentre rosica), ma in ogni caso si innescano dei meccanismi bruttini.

Sarebbe decisamente più opportuno…

Mandarlo a quel paese, elegantemente intendo! Ovvero sottrarsi a questo pericolosissimo triangolo, nel quale un’amicizia viene messa in gioco per colpa di un essere che di lì a poco sarà comunque oggetto di arrabbiature, noie e magari sofferenze!!! Mai dargli questa soddisfazione. Mai regalargli questo potere. Anzi, con un bel ribaltone al femminile, di quelli studiati a tavolino come nei film americani di terz’ordine, rigiratelo per bene, mettetelo in mezzo (ma non nel letto come si immagina lui) facendogli fare la figura di quel che è…un maschio inopportuno! In fine dei conti, se ci pensate bene…massimebruttine156

perché fare gli squali attorno allo stesso ghiozzo?!? 😉

E a voi? Mai capitato? Siete di quelle che impugnano le armi, anche contro un’amica, o che lasciano perdere? O vi lasciate coinvolgere nel “triangolo”?

Questa sera, dalle 18.00 alle 20.00, sono in diretta nella City di m2o in compagnia della Mario della Tringa. Ci divertiremo. Sintonizzateviiii!!!

Walkabout: un Pitti in bianco&nero

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Sarà la versione “invernale“, sarà che la giornata era grigia, saranno state tutte queste sagome scure ad accoglierti all’ingresso dell’87esimo Pitti Uomo, ma girare per questa edizione della fiera è stato come muoversi in un film in bianco e nero. E magari ci voleva, dopo un’estate di super-cromatismi, o magari no, che poi andiamo tutti in giro tipo squadrone della morte. Per i dettagli degli individui incontrati in giro vi faccio attendere lunedì, ma questa è una breve escursione di quello che mi è rimasto impresso…IMG_3732Il salone ha introdotto delle novità, quest’anno, tre spazi dedicati uno ai brand “made in USA”, l’altro a quelli coreani ed un’ultima area chiamata “unconventional”, ed è proprio da questa che ho iniziato il mio giro. Lo spazio è industriale e decadente, ottima location, animato da dj set fin dalle prime ore del mattino (almeno ti leva dall’imbarazzo dei “padiglioni muti”, quelli in cui senti passi e respiri di chiunque) e riempito di brand, in prevalenza nord-europei ma anche nostrani, molto concettuali ma decisamente attuali: nero, bianco e nero, capi destrutturati, lunghe t-shirt che somigliano ad abiti da preti, accessori di argento, scarpe artigianali dalle linee moderne (a volte pure troppo) ed un paio di stand di cappelli originali, un incrocio tra lo stile steam-punk ed un moderno Sampei in versione gotica. IMG_3733 IMG_3736Nella porta accanto i “fratelli” americani, con il loro stile da boscaiolo-fashion, hanno se non altro proposto delle varianti al total black: dalll’abbinamento “evergreen” cuoio-blu al “classico” rosso-nero. Niente di entusiasmante, a parte gli immancabili superstilosi di The brooklin circus, che almeno danno quel tocco di “colore” allo stand 😉IMG_3769Per trovare un tocco di colore vero sono dovuta arrivare fino all’Urban Panorama dove, tra scarpe borchiate e pronto-moda travestiti da prét-a-porter, sono spuntate queste faccione da gatto. Tante faccione da gatto allucinato sotto forma di gruccia alle quali stavano appese felpe, t-shirt, pantaloni e pure costumi dalle mille fantasie. La sagra dell’all-over (lo so, tutto già visto e stravisto, ma vi assicuro che in un panorama monocromatico almeno si distinguevano) in versione digitale, Mr Gugu e Miss Go vengono direttamente dalla Polonia, hanno un catalogo con circa 300 stampe che realizzano dove vuoi (anche sulle mutande suppongo). Alcune buffe, altre esagerate, altre ancora decisamente trash, ma sapute abbinare magari funzionano. Dopotutto, sono pure sempre gli anni del pygiama-style, no?!?IMG_3754 IMG_3756 Allestimenti “minimal” per il Futuro Maschile ed anche “la piazza”, che di solito vanta installazioni di un certo tipo, a questo giro era piena di cilindroni rotanti raffiguranti città e paesaggi, una camminata figurata a spasso per il mondo…però in versione un po’ triste. Anche la parte “urban” non mi ha regalato molte soddisfazioni, a parte gli occhiali (già adocchiati la scorsa stagione) completamente made in Italy di Saraghina e gli ombrelli anti-vento Senz-Umbrellas. E non mi è dispiaciuta nemmeno la nuova collezione di Temporary K (del quale vi avevo parlato anche qui). Marchi di calzini come se piovesse (ed in effetti ci stanno, con tutte queste caviglie-a-vista) e dei ritorni di brand dal sapore street-anni-90 che non si vedevano in fiera da tempo: Globe, Etnies e addirittura O’Neil (chi se la ricorda?!?).IMG_3760 IMG_3761Insomma, una passeggiata che fa sempre bene: a) per guardarsi intorno; b) per capire quello che va e quello che non va; c) prendere ispirazione, anche per gli allestimenti degli stand; d) per rivedere “vecchi” amici e passare una mezz’ora a fare “i cappottini” ai passanti tentando di risolvere questioni sociali di fondamentale importanza tipo: “perché ora vanno tutti in giro vestiti da prete“? Questi ed altri dubbi…lunedì!

Stay Fashion, Stay Pitti! 😉

Google has the answer

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di Stefania Tringali

La fine del 2014 è stata un susseguirsi di che facciamo per capodanno? E di classifiche di ogni genere. Le app più scaricate, i video più visti su youtube, le canzoni più passate dalle radio, i film che hanno incassato di più, i selfie più condivisi, i siti più visitati, le parole più cercate su internet che, nella maggior parte dei casi vuol dire le parole più cercate SU GOOGLE.

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Queste sono le 10 parole che noi italiani abbiamo cercato di più ma, accanto a queste, i cervelloni di Mountain View hanno dovuto creare delle liste per catalogare i nostri numerosi dubbi esistenziali. Se ha bisogno della ricetta per fare un ottimo sugo o per dei tortellini, invece di aprire un libro di cucina, chiamare mammà o cercare direttamente su Giallo Zafferrano, l’utOnto scrive “come si fa il SUGO?” Se qualcuno lo infastidisce, l’uTonto – cosmopolita moderno – non cerca un confronto con il suo antagonista, no, lui cerca su google “come si fa il MALOCCHIO?” Menzione speciale ai perché del 2014, che ci dimostrano che su Gugol cerchiamo le risposte anche a dubbi esistenziali… “perché si SOFFRE?” Eh.. sarei curiosa di saperlo anche io e, proprio per questo, potrei prenotare online una vacanza ascetica, forse durante il mio soggiorno troverò risposta anche alle domanda “perché PIANGO SEMPRE?”.

Capisco che le nuove generazioni siano figlie di Yahoo Answer, ma tutti quelli al di sopra dei 25 anni per la scuola dovevano fare le ricerche su dizionari ed enciclopedie cartacee proprio come me, no? Forse voi avevate un’edizione speciale della Treccani con riconoscimento vocale, indicizzazione rapida, ricerca per parole chiave unite dal simbolo +? Ok, negli anni ’90 io avevo davvero la mia prima enciclopedia digitale, dove potevo davvero fare delle ricerche in modo “moderno”, alcuni lemma avevano addirittura dei video, ma questo non mi ha reso completamente imbecille.

Ok, torniamo al presente: cena tra amici, a fine pasto prendiamo un amaro che viene prontamente sconsigliato al commensale che soffre perennemente di gastrite perché “tu non sai cosa mettono nello Jägermeister!!!O_o No, che ci mettono dentro l’amaro col cervo??? Così inizia la ricerca online. Io scelgo di cercare semplicemente Jägermeister, accanto a me, i giovani bimbiminkia di 35 anni al tavolo con me scrivono sullo smartphone “Cosa c’è Jägermeister?” Ovviamente la mia ricerca restituisce in cima ai risultati il sito ufficiale dell’amaro, le pagine dedicate allo stesso su Wikipedia IT e ENG, lo shop col merchandising autorizzato e altri siti, che definiremo seri, che con un’occhiata rapida mi spiegano che “Jägermeister è un liquore tedesco a base di erbe prodotto in Germania dal 1934 […] La sua antica formula combina ben 56 varietà di erbe, radici, frutti e spezie macerati in alcol, la sua ricetta è un segreto commerciale dall’anno della sua nascita.” Ecco invece i risultati della ricerca con la domanda:

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Tra facebook, blog e forum, il secondo risultato sta sulla Nonciclopedia, che io adoro ma che molti non capiscono nella sua vera essenza: è una parodia di Wikipedia! L’impaginazione e le parole wikia e wiki nell’indirizzo, potrebbero trarre in inganno per 1 secondo e mezzo, ma poi…

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Senza guardare il telefono tra le mani della persona accanto a me, sentendo leggere “Il Jägermeister è una bevanda analcolica che si assume per inserimento anale”, riconosco subito lo stile della nonciclopedia, ma lei, l’uTonta, non si ferma e con convinzione, estrapolando parti di testo continua: tra gli effetti collaterali ci sono l’esplosione netta del testicolo destro, l’ingrandimento forzato dell’orifizio anale, la riduzione dello scroto di circa 100 volte. E mentre gli altri continuano ad ascoltare con grande attenzione, io sbotto: ma questa è la Nonciclopedia!!! Niente, il vuoto assoluto, nessuno aveva idea di cosa stessi parlando… Per loro quella era una descrizione vera, perché sembrava provenire da Wikipedia. #epoimuore Quella sera mi sono arresa, non ho nemmeno provato a spiegare ai miei amici (medico, fotografa, musicista, avvocato) dove stava l’inghippo. A voi, invece, posso dare un link: Modalità di ricerca su Google.

Il punto 3 dice Scegli con cura le parole […] Ad esempio, anziché dire mi fa male la testa, dì mal di testa, che è il temine utilizzato nei siti di medicina.

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Around the walls…

A volte mi sembra di parlare con i muri” si leggeva su una parete in quel di Livorno, una delle perle più famose lasciate dal leggendario Zeb. A me, invece, a volte sembra che i muri mi parlino. No, non sto diventando pazza (o forse lo sono sempre stata senza accorgermene), ma ultimamente tra i muri dei vicoli fiorentini spuntano stencil e disegni che puntualmente hanno qualcosa a che vedere con quello a cui stavo pensando. Segni parlanti che diventano risposta a quesiti non pronunciati o esternazione grafica di un fumetto visibile solo a me stessa. Messaggi di amore, di denuncia, di pace, di speranza, di paura… A ognuno la sua interpretazione. A ognuno la libertà di conversare con il proprio muro…
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…che anche i muri possono dare consigli interessanti e far riflettere. O sono solo io che mi ci fisso? 😉

Buccia di Banana/Il selfie-bastoncino anche no!

buccianewstyleAppurato che una delle parole chiave dello scorso anno è stata “selfie” (e già questo dovrebbe far riflettere su un sacco di cose rispetto a come sta andando la società di questi tempi) non dovrebbe certo stupire il fatto che l’oggetto più venduto al momento sia quel maledettissimo bastoncino agevola-selfie. A parte complimentarmi con il genio che lo ha ideato, brevettato e messo in commercio (dopotutto certe intuizioni vanno premiate), non posso di certo approvare questo “must have” di stagione…Corea-del-Sud-selfie

Tecnicamente chiamato “Selfie Stick” (che già mi suona come una medicina dal nome) questo allegro bastoncino è un braccio allungabile con supporto per smartphone che agevola “la moderna arte del selfie (come se farsi degli autoscatti tra amici possa essere definita “arte”….sorvoliamo). Dalla versione più semplice, dotata solo del pulsante per lo scatto, fino a quella più tecnologica con bluetooth e quintali di spippoli, ce n’è per tutti i gusti e di tutti i prezzi. Farfalla inclusa.bastone-fotocamera-4 selfie-stick-1Ora, se già sembravamo un po’ tutti idioti a farci autoscatti a tutto spiano anche in momenti nei quali era meglio evitare, immaginati ora camminare per strada e vedere quintali di persone che vanno in giro con il loro bastoncino a spararsi selfie in ogni angolo. E non sto parlando solo di turisti, sto parlando del 90% della popolazione, che non esce più di casa senza il suoi stick appresso! Poveri noi! Oltretutto, l’agevolatore di autoscatti non è che abbia migliorato la qualità delle foto scattate, anzi: in giro si vedono sempre più delle grandissime foto demm…. 😉desktop-1419962624164243003-9a860ce4-284a-4189-b037-9271c0992a01

L’evoluzione, ahimè, non finisce qui. Fotografare musi non è poi così divertente. A volte è decisamente meglio fotografarsi l’altra faccia. Vista la difficoltà di realizzazione ancora maggiore di questo tipo di scatto, noto nei media come “Belfie“, ecco un’altra invenzione…10890968_334342430087509_1994214877_aNo, non era questa, era quest’altra… 😛youve-heard-of-the-selfie-stick--now-meet-the-belfie-stickLo so, non ci volevo credere nemmeno io, ma qualcuno lo ha fatto: il Belfie Stick, ovvero il bastoncino pieghevole per fotografarsi il culo!!! (perdonate la schiettezza) Compatibile con ogni tipo ti telefono, ha un pratico braccetto che si piega e si inclina a seconda delle esigenze: dalla forma della chiappa fino alla posizione in cui siete (in piedi, seduti, a pecorella,…), da come siete vestite fino all’effetto che volete ottenere. E’ dotato anche di specchietto retrovisore e filtri “push up” per rialzare il lato B in caso di forza di gravità prepotente (no, non è vero, purtroppo)!247CCC6500000578-2900947-image-a-64_1420658770234

Quindi non una, ma due opzioni, a seconda che vi piaccia fotografarvi la faccia o…l’altra faccia. Due accessori, figli dell’egocentrismo spietato, che stanno superando di gran lunga le vendite del cuoricino di Tiffany! Due supermegascivolonigalattici dai quali stare alla larga! Due bei bastoncini che io infilerei sai dove…? Ecco, voi no?!? 😉

Meno Selfie, Più Sorrisi!!!

Maschio a lunga conservazione #3: toni, modi e “catene” lunghe!

Eccola! Da oggi si torna in diretta su radio m2o, insieme a LaMario, LaTringa e tutta la City! Vi aspettiamo, come al solito, alle 18.30venerdìcitySe siete sopravvissuti alle feste, alle suocere, ai regali, ai pranzi, alle cene e ai botti di capodanno senza lasciarvi (io personalmente ho avuto un 31 terrificante, circondata da amiche in lacrime lasciate il giorno stesso dal fidanzato…anche voi ometti, però, aspettate il 2, cazzarola) è il momento di continuare a rimboccarsi le maniche e capire come passare un altro anno sereno accanto al vostro partner (sempre che ve ne freghi qualcosa, in caso contrario sguazzate pure tra tutti i pesci che ci sono nel mare)! Oggi vi dirò due cose che “bruciano, due verità che ogni donna ha bene chiaro in mente (perché io ho fiducia, lo so che le sapete) ma che sembra riporre in cantina tutte le volte che ha una relazione. massimebruttine154

E a noi donne piace tantissimo rompere le palle (consultate questo vecchio post tratto direttamente dal Sacro Libro), tanto che i ricercatori stanno valutando l’idea di un gene femminile appositamente dedicato a questa attività. Non c’è bisogno di stressarlo inutilmente, di sbottare senza motivo, di essere succubi della rotazione ormonale che mensilmente ci colpisce (lo so che porta effettivi scompensi, ma vi giuro che si può imparare a dominarla…e cmq, gli uomini in quel periodo dovrebbero sparire dalla vista o se non altro essere più tolleranti), mettere i musi a caso (tanto non li capisce, è un problema di linguaggio, meglio essere dirette) o fare domande a trabocchetto per poter sbroccare qualunque sia la risposta. Non è educato! Così come non è simpatico coinvolgerlo in attività che non ama (shopping, pomeriggi all’ikea, feste con bambini, ecc) ma alle quali parteciperà perché vi ama e che sistematicamente finiscono con una litigata. Io sono convinta di una cosa: massimebruttine17Quindi basta impegnarsi un po’ a moderare i toni, adottare modi civili, respirare prima di azzannarlo al collo, non costringerlo a fare ciò che non vuole e lasciargli la catena lunga…anzi, io gliela leverei del tutto! Strettamente connessa all’attività di rompipalle c’è, infatti, la tendenza a tenere il maschio di turno direttamente legato alla zampa del tavolo da cucina. Ogni attività nella quale la donna non è contemplata diventa una “minaccia“, motivo di discussione o di scene pietose in cui LEI si trasforma in un gattino bisognoso che tenta di tenerlo a casa in tutti i modi (e LUI, cretino, 9 volte su 10 ci rimane a casa). Ma su, che volete che sia una partita di calcetto, una serata a poker, una birra con gli amici, due giornate di pesca o una settimana a Ibiza in vacanza con i compagni storici? Vivi e lascia vivere“, dicevano i saggi; “Tanto siamo tutte e tutti cornuti” diceva un’altra saggia amica mia; io vi dico…massimebruttine155Siate tolleranti, lasciatelo libero (nei limiti del rispetto reciproco), accompagnatelo quando ve lo chiede (ma non sempre, sennò sembrate segugi e alla lunga vi rompete le palle pure voi) e soprattutto non abbiate paura di perderlo. Se si perde vuol dire che andava perso 😉 Chiaramente tutta questa libertà che donate vi sarà anche concessa (o ve la prendete punto e basta)!!!

E ora confessate: quanto siete rompipalle voi? Io sono una ex-rompina-pentita, ho sbriciolato un po’ in passato, ma ora non lo faccio quasi più… 😉

Quel che resta…

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…di una cena tra amici, di un pranzo di lavoro, di una merenda con la mamma, di una fuga d’amore in un posto sperduto…anche i “resti” hanno il loro fascino! La poesia di quel che è stato, di qualcosa che ha dato piacere, che è stato apprezzato, che è stato assaporato, che ha fatto parte di un momento incredibilmente felice o tristemente doloroso, che ha accompagnato risate, chiacchiere, pettegolezzi. Se alcuni di questi resti potessero parlare e dire la loro, sai quante cose avrebbero da raccontare? Quanti indizi su chi la maneggiati, su come sono state usate le posate, su come si sono comportati i commensali… A conclusione delle feste, che vedono la tavola protagonista, ecco quello che resta tra i resti del Moretti…guardateli bene, forse hanno qualcosa da dire! 😉

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E ora tutti a dieta…che tra poco c’è la prova costume!!! 😉 Però senza esagerare che…IMG_3627

Necrologio Digitale

geekgirlSono poche le certezze al Mondo, anzi, pochissime. Una di queste è che prima o poi, un giorno, non si sa bene quando e come, tutti dobbiamo morire (e lo so che tra il rientro al lavoro e questa gioiosa news sbattuta in faccia di prima mattina la giornata prenderà sicuramente una piega migliore)! 😉 Mentre in alcuni paesi del sud si continuano ad invadere i muri della città con affissioni in bianco e nero, molto più velocemente in rete basta un tweet o uno status di facebook per trasformare quel “muro virtuale” nell’angolo del necrologio digitale.480x270

In rete, si sa, le informazioni corrono veloci, brutte e belle notizie trovano la loro corsia preferenziale per la diffusione tramite i canali sociali. E la libertà espressiva di questo mezzo (tutti possono scrivere tutto…) permette a chiunque di dire la sua. In questo modo, quando qualcuno di “noto” scollina nell’altro mondo, i Social si riempiono di commenti, di omaggi, di video, di canzoni, di ricordi del caro estinto (un po’ perché ci sentono veramente, un po’ per non rimanere fuori dai “trend topic” del giorno), ma anche di commenti stupidi, a volte cattivi, molto spesso rimarcano la notizia lamentandosi degli eccessivi commenti “Vabbè, s’è capito che è morto, e allora?” oppure “Ciò che renderà anche peggiore la notizia della morte di *** è il già tracimante effluvio di banalità lacrimose alle quali io stesso sto tentando di sfuggire.” Ecco, penso che in alcuni casi non ci sia necessariamente bisogno di esprimere la propria opinione, soprattutto se l’argomento non ci sfiora. Penso che in certe situazioni tacere sia la soluzione più intelligente… 775657374899cb90b7aa56830eefcd40

Ma l’intelligenza non appartiene alla maggioranza (altrimenti come Paese non ci saremmo ritrovati in questa bella situazione di m***a!) e durante i giorni di “decessi famosi” (cioè ultimamente molto spesso, poveretti)  la rete pullula di pensieri più o meno profondi, di “lacrimose banalità“, di frasi rubate ai cioccolatini alle quali fanno eco i commenti acidi, i “chi se ne frega” e i lamenti. Certo, i tristi-fans sono tanti, sono invadenti, postano quasi sempre le stesse cose, e sembrano fare a gara a chi posta per primo…ma magari erano davvero “fan” e l’attaccamento delle persone a idoli reali o immaginari è una realtà con la quale non ha senso combattere. Gli haters sono semplicemente rosiconi scassapalle che non riescono a stare zitti nemmeno pagati, ma anche in questo caso ignorare è la migliore soluzione. 480x270 (1)

Dopotutto i social sono dotati di “scroll” infinito…a volte basterebbe andare avanti e non soffermarsi troppo su entrambi. O è una soluzione troppo semplice?!? 😉

Donne & Scope

L’abbinamento donna-scopa non mi piace per niente. Mi fa sempre pensare alle pulizie domestiche (attività che io non amo) con un’immagine di casalinga impazzita (con molto rispetto per le casalinghe, ovviamente) che raccoglie briciole e polvere in ogni dove con il suo grembiulino ornato di rosse ciliegie. Tranne oggi. Oggi la scopa mi sta simpatica, perché è quell’attrezzo che la signora con la brutta faccia ma carica di dolci vola libera, girovaga tra i cieli e le case, guarda dall’alto, premia chi vuole e “punisce” gli altri, una sorta di giustiziera volante con armi leggere. Un mezzo pratico per una donna agile, mica come quel barbone dall’abito rosso che ha bisogno di essere trainato…
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Buccia di Banana/L’inverno nel dettaglio!

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A me, durante l’inverno, passa la voglia di vestirmi. Sopporto poco il freddo, quel gelo che si infila in ogni angolino lasciato scoperto, ed il dovermi mettere strati su strati mi innervosisce, così come l’idea delle calze se per sbaglio ti vuoi mettere un vestito, i guanti, le sciarpe, i cappelli, i giacconi pesanti…noia infinita! Sembra invece che qualcuno si diverta anche durante la stagione fredda a consigliarci outfit e look dal sapore invernale, conditi di creatività ed “eleganza” ma soprattutto di praticità. Il cui segretissimo segreto di stile sta…nei dettagli!!!

winter1 Tralasciando il total white, che io non metterei manco in piena estate (figuriamoci in inverno con il verde color della pelle) sono stata colpita da due dettagli furbissmi per questa stagione: il pantalone mozzato che lascia congelare la caviglia in contrasto con il maglione spesso di lana infilato nei pantaloni.  Maglione di lana infilato nei pantaloni…non ce la posso fare! Non era meglio un pantalone lungo e una maglietta della salute?!?winter2 Il trend, lanciato dalla superblogger, è stato poi ripreso con la variante un po’ più sciatta, tipo: me la appunto un attimo lì poi vediamo se la rimbocco tutta appena ho finito di spararmi le pose o la tiro fuori!!! winter3 Manica corta e tre quarti per maglioni, maglioncini e abiti di lana. Questa cosa l’ho vista e stravista in parecchi negozi, la cui funzione è intuibile, ovvero quella di cercare di venderti due pezzi invece che uno (perché vuoi mica andare sulla neve con le braccia scoperte?). E invece c’è anche chi va sulla neve con le braccia scoperte…brrr!!!winter4 Così come chi ama il rischio e gli sport estremi e pensa che riuscire a rimanere in equilibrio sul ghiaccio col tacco sia un ottimo modo per rassodare le cosce. E mettetevi uno stivale, no?!?winter5 Velluto lucido e maglioni con le trecce? Poi non mi venite a dire che non stiamo dando fondo a tutti i trend dei “favolosi” anni novanta. Anche lei ne è cosciente, ecco perché ha quella faccia disperata… 😉winter6E non aggiungerei altro…
winter7 Coordinare i leggings con l’ambiente circostante ed il colore dei capelli è davvero un tocco di stile. Domani ci provo anche io…winter8 Essere sexy anche in inverno è possibile: il mondo delle calze offre di tutto di più, anche il finto reggicalze incorporato (ma solo a me sembra un tantino larga quella linea?!?) che in abbinamento con la gonna di plastica (ma soprattutto con quelle muffole rosa) fa venire voglia…di andare a saltellare per i boschi con il lupo di Cappuccetto Rosso!!!winter9 Prese d’aria ovunque. Io non capisco. Fa freddo, vi volete tappare?!?winter10O se proprio non ce la fate a rinunciare a pezzi di pelle scoperta…fate le cose per bene!?! 😉