Walkabout: un Pitti in bianco&nero

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Sarà la versione “invernale“, sarà che la giornata era grigia, saranno state tutte queste sagome scure ad accoglierti all’ingresso dell’87esimo Pitti Uomo, ma girare per questa edizione della fiera è stato come muoversi in un film in bianco e nero. E magari ci voleva, dopo un’estate di super-cromatismi, o magari no, che poi andiamo tutti in giro tipo squadrone della morte. Per i dettagli degli individui incontrati in giro vi faccio attendere lunedì, ma questa è una breve escursione di quello che mi è rimasto impresso…IMG_3732Il salone ha introdotto delle novità, quest’anno, tre spazi dedicati uno ai brand “made in USA”, l’altro a quelli coreani ed un’ultima area chiamata “unconventional”, ed è proprio da questa che ho iniziato il mio giro. Lo spazio è industriale e decadente, ottima location, animato da dj set fin dalle prime ore del mattino (almeno ti leva dall’imbarazzo dei “padiglioni muti”, quelli in cui senti passi e respiri di chiunque) e riempito di brand, in prevalenza nord-europei ma anche nostrani, molto concettuali ma decisamente attuali: nero, bianco e nero, capi destrutturati, lunghe t-shirt che somigliano ad abiti da preti, accessori di argento, scarpe artigianali dalle linee moderne (a volte pure troppo) ed un paio di stand di cappelli originali, un incrocio tra lo stile steam-punk ed un moderno Sampei in versione gotica. IMG_3733 IMG_3736Nella porta accanto i “fratelli” americani, con il loro stile da boscaiolo-fashion, hanno se non altro proposto delle varianti al total black: dalll’abbinamento “evergreen” cuoio-blu al “classico” rosso-nero. Niente di entusiasmante, a parte gli immancabili superstilosi di The brooklin circus, che almeno danno quel tocco di “colore” allo stand 😉IMG_3769Per trovare un tocco di colore vero sono dovuta arrivare fino all’Urban Panorama dove, tra scarpe borchiate e pronto-moda travestiti da prét-a-porter, sono spuntate queste faccione da gatto. Tante faccione da gatto allucinato sotto forma di gruccia alle quali stavano appese felpe, t-shirt, pantaloni e pure costumi dalle mille fantasie. La sagra dell’all-over (lo so, tutto già visto e stravisto, ma vi assicuro che in un panorama monocromatico almeno si distinguevano) in versione digitale, Mr Gugu e Miss Go vengono direttamente dalla Polonia, hanno un catalogo con circa 300 stampe che realizzano dove vuoi (anche sulle mutande suppongo). Alcune buffe, altre esagerate, altre ancora decisamente trash, ma sapute abbinare magari funzionano. Dopotutto, sono pure sempre gli anni del pygiama-style, no?!?IMG_3754 IMG_3756 Allestimenti “minimal” per il Futuro Maschile ed anche “la piazza”, che di solito vanta installazioni di un certo tipo, a questo giro era piena di cilindroni rotanti raffiguranti città e paesaggi, una camminata figurata a spasso per il mondo…però in versione un po’ triste. Anche la parte “urban” non mi ha regalato molte soddisfazioni, a parte gli occhiali (già adocchiati la scorsa stagione) completamente made in Italy di Saraghina e gli ombrelli anti-vento Senz-Umbrellas. E non mi è dispiaciuta nemmeno la nuova collezione di Temporary K (del quale vi avevo parlato anche qui). Marchi di calzini come se piovesse (ed in effetti ci stanno, con tutte queste caviglie-a-vista) e dei ritorni di brand dal sapore street-anni-90 che non si vedevano in fiera da tempo: Globe, Etnies e addirittura O’Neil (chi se la ricorda?!?).IMG_3760 IMG_3761Insomma, una passeggiata che fa sempre bene: a) per guardarsi intorno; b) per capire quello che va e quello che non va; c) prendere ispirazione, anche per gli allestimenti degli stand; d) per rivedere “vecchi” amici e passare una mezz’ora a fare “i cappottini” ai passanti tentando di risolvere questioni sociali di fondamentale importanza tipo: “perché ora vanno tutti in giro vestiti da prete“? Questi ed altri dubbi…lunedì!

Stay Fashion, Stay Pitti! 😉