#plasticfree(july): fare a meno della plastica nella moda e nella vita

A volte per capire l’entità dei problemi che ci circondano abbiamo la necessità di sbatterci la testa o di vederli da molto molto vicino. La storia della plastica che ci sta sommergendo lentamente la sentiamo ormai da anni, vediamo foto di montagne di rifiuti, eppure non siamo mai schifati abbastanza da quelle immagini, forse perché non ci toccano così da vicino (o almeno così pensiamo)! Allora qualcuno ci prova con l’arte a scuotere le menti, come Skyscraper (The Bruges Whale) un’installazione di arte pubblica realizzata con cinque tonnellate di rifiuti di plastica provenienti dall’oceano, telaio in acciaio e alluminio; o il padiglione Head in the Clouds, composto da 53.780 bottiglie di plastica riciclate, il numero di bottiglie gettate via ogni ora a New York City (entrambe le opere sono state realizzate da StudioKCA). Altri ci provano con le challenge, ovvero sfide che vengono lanciate tramite il web (e si sa che alle sfide l’essere umano difficilmente riesce a resistere…)

Triënnale 2018; STUDIOKCA – ‘Skyscraper (the Bruges Whale)Sono ormai 11 anni che luglio fa rima con senza plastica, grazie ad un mese di sensibilizzazione promosso dall’omonima associazione australiana e che si può incontrare online con il tag #plasticfreejuly. Sappiamo bene quanto questo materiale danneggi l’ambiente a più livelli (suolo, acqua e pure aria) e sappiamo anche bene che per smaltirlo ci vogliono anni, a volte addirittura secoli. Eppure ne siamo circondati quotidianamente in qualsiasi ambito della nostra vita. Basta guardare il cestino della plastica della raccolta differenziata per constatare quanto sia il primo a riempirsi e quanto ingombrante è il volume! I passati mesi di chiusura e le nuove norme “igieniche” non hanno aiutato, anzi: buste, imballi e misure “anti-contagio” ci hanno riportato un po’ indietro sull’argomento. Nonostante molti governi si stiano impegnando per regolare l’uso della plastica con tasse e sanzioni, il potere concreto rimane nelle nostre mani. Siamo noi la domanda, siamo noi che con le nostre scelte giornaliere possiamo influenzare e mandare chiari messaggi a chi produce domandando MENO plastica e soluzioni alternative.

MODA E PLASTICA: PRO & CONTRO DEL riciclo

Quando parliamo di moda e plastica la mente va immediatamente alle fibre sintetiche e inquinanti derivate dal petrolio. In realtà il problema è molto più ampio e si estende a macchia d’olio: dalle grucce agli imballaggi, dal packaging con il quale vengono spediti gli abiti fino alle microplastiche che le fibre rilasciano durante il lavaggio (ne avevo parlato anche qui). Il tema del riciclaggio  della plastica per ridurre la produzione di nuovi materiali è all’ordine del giorno, ma anche in questo caso riciclaggio e i materiali riciclati hanno i loro limiti e controindicazioni. Gli sforzi delle aziende per rimuovere la plastica dagli oceani e riciclarla in capi, scarpe o accessori è uno dei maggiori vantaggi dell’uso di plastica riciclata nel settore della moda; rimuovere anche un solo pezzo di plastica dall’oceano è cosa buona&giusta, cercare di buttarcene meno ancora meglio! Il riciclo della plastica, in ogni caso, non è infinito e spesso, grazie alla combinazione di varie fibre per produrre un tessuto, una volta realizzato non è più riciclabile (il primo passo verso la circolarità è quello di usare MONO-Fibre per realizzare i capi, così che possano rientrare nel circolo di produzione più facilmente). Teniamo anche ben presente che l’abbigliamento in plastica non si decompone, quindi qualsiasi indumento a base di petrolio che finisce in una discarica rimarrà lì a tempo indefinito!!! Ultima piccola osservazione è che il processo di riciclo della plastica in qualcosa di nuovo usa chiaramente una grossa quantità di sostanze chimiche (per trasformare una vecchia bottiglia d’acqua in filato ce ne vuole di chimica)…che potrebbero finire nei fiumi così come sulla pelle! Riciclare meglio che produrre ex nuovo partendo dal petrolio, ma far durare i capi di più ed evitare di consumare in maniera bulimica è sempre meglio! Se poi ce la facessimo ad imballare meno anche i capi di abbigliamento che vengono venduti sia nei negozi sia online la Terra potrebbe respirare un po’ di più…

Nella vita possiamo limitare l’uso della plastica

Dalla spesa alle cannucce nei cocktail alle quali possiamo dire di no, dalle bottigliette di plastica che portiamo al mare fino ai quintali di pellicola che adoperiamo per conservare le cose in frigo (e non ultimi guanti e mascherine che siamo costretti ad utilizzare). Ormai la plastica è intorno ad ogni cosa, tanto che tra un po’ ne saremo pericolosamente sommersi. Ecco perché occorre correre ai ripari e fare qualcosa di concreto: basta rifiutare cose usa e getta e le buste della spesa, oppure dire no a bottigliette, flaconi, coppette dei gelati, barchette di frutta e altri tipi di imballaggio facilmente sostituibili con alternative più sostenibili  e meno  impattanti; abbandonare la pellicola in favore dei BeeWraps e sostituire lo spazzolino da denti tradizionale con quello di bamboo.  Comprare  sfuso  anziché  imballato  è sempre  una  buona  idea, così come portare sempre con noi la busta della spesa senza bisogno di chiederne sempre alte; rispolverare la moka e lasciare le capsule a Clooney (o scegliere quelle biodegradabili) e quella paletta di plastica dentro al gelato?!? E lecchiamolo un po’ quel gelato, che con il cucchiaino perde tutto il suo fascino…

 

Qui ci sono 10 piccoli primi passi per chi proprio non sa da dove iniziare; ma visto che qui siamo avanti io andrei con il livello “PRO” ed estenderei il #plasticfreejuly ad un impegno concreto per incrementare gli step e usare la plastica il meno possibile, dalla dispensa all’armadio, passando per il bagno. Per chi è a corto di idee e di alternative valide questo è un libro super interessante sull’argomento (ce ne sono tantissimi, ma di lei ho particolarmente stima).

Molte volte basta solo riflettere cinque minuti di più e non agire d’impulso seguendo l’abitudine. Che quella è la chiave per il cambiamento: abituiamoci a cose nuove, pensate non solo per il nostro benessere personale ma guardando in un’ottica più ampia, che faccia bene a noi ma senza distruggere chi e cosa ci sta intorno ! 😉

E con questo mi prendo una pausa dai post #sfashionisti per riordinare le idee, rilassarmi e fare ricerca di nuovi contenuti per il prossimo autunno. Nella sezione #sfashion del blog potete trovare un sacco di articoli riguardanti etica e sostenibilità nella moda e non solo che sono sempre validi ed attuali. Per il mese di agosto non vi lascio a digiuno di letture…darò un taglio più soft, estivo e decisamente ibicenco. 😉 Non mi abbandonate.