Buccia di Banana/Scivoloni giornalistici

Mai e poi mai avrei pensato di scrivere un articolo “in difesa” della Ferragni nazionale. Ed in realtà l’articolo non è in difesa sua, che sa fare benissimo da sola, ma in aperta critica ad un tipo di giornalismo di basso profilo che ancora conta i chili alle donne in vacanza. E’ uscito ieri sul Corriere.it con un resoconto dettagliato dell’addio al nubilato ibizenco di Chiara Ferragni&Friends (e fin qui tutto bene, no? Nella sezione “società” del sito un po’ di gossip nostrano ci sta). Il punto dello scivolone, opportunamente corretto solo un’ora dopo arriva subito nel titolo:

Rotonde&Felici, che potrebbe essere il nuovo hashtag nazionale, è stata l’infelice miccia a far scatenare non solo l’ira della diretta interessata e delle sue amiche, ma un po’ di tutte le donne che, guardando lo squadrone delle amiche, si sono chieste: rotonde a chi?!? E non solo, c’è davvero bisogno di enfatizzare ancora sull’aspetto fisico ed eventuali chili di troppo? Siamo nel 2018, abbiamo sdoganato le modelle “curvy“, si parla di #bodyshaming e #bodypositive e poi andiamo a puntare il dito su una coscia che non somiglia ad una mazza di scopa?!? Signora Veneziani, lei mi è scivolata su una buccia di banana gigante…che è continuata poi nell’articolo con altre simpatiche stilettate qua e là…

Non contenta di aver dato della “rotonda” a tutte le amiche, infierisce sui 5 chili post-maternità di Chiara: ma dove cazzo li hai visti?!? E poi, chi l’ha detto che bisogna ritornare per forza in forma dopo 5 minuti? Insomma, non sono certo fan della Chiara, ma sono assolutamente a favore del vivi&lascia vivere e soprattutto del cercare di passare messaggi diversi al mondo femminile e al mondo in generale. Basta giudicare le donne per il loro aspetto fisico, basta con il concetto di magrezza=bellezza, basta con la storia che un personaggio pubblico debba essere sempre perfetto ed intoccabile…in fondo siamo tutti esseri umani. E se una donna, madre da poco, che gestisce un impero di milioni di euro e che viaggia in continuazione, non ha avuto il tempo di perdere quei “chili” di troppo, ce la possiamo anche fare a non puntare il dito!!! Scrissi un post qualche tempo fa, ma il concetto di base rimane il solito: NOI NON SIAMO IL NOSTRO PESO.

Insomma, l’articolo non è un grande articolo, i punti toccati sono di una banalità spiazzante: il costume alla Baywatch (qual è il problema), le amiche “sosia” e le foto con le pose tutte uguali: forse la signora non è mai stata ad un addio al nubilato, io che faccio avanti & indietro da Ibiza, meta dove sono in  milioni a venire a dire addio alla loro vita da scapestrati prima del fatidico sì, posso assicurare che già alla partenza sono tutti vestiti uguali, hanno una maglietta con una frase scritta apposta per rappresentare il “team” della sposa/o (che ha un velo o coroncina in testa) e si fanno foto in posa tutte uguali. Ok, non hanno la giacca disegnata da Alberta Ferretti, non hanno un hashtag loro e hanno molti meno follower, ma si tratta di esperienze di vita normali. La vita, le amiche, le serate, il divertimento…e i chili che ognuna ha addosso, senza doversi vergognare!

Insomma, fa riflettere davvero che su una testata come il Corriere, che non è certo Novella2000 (esiste ancora?) si abbassi a scrivere certe cose e lanciare certi messaggi. L’unica cosa che ho letto tra le righe di questo articolo è una profonda invidia ed un tentativo di attacco sull’unico punto stronzo dove poter far leva…che bassezza! 😦  Voi che dite? Io dico che possiamo comunicare in modo diverso e fare del giornalismo decisamente più interessante. Ecco…buona giornata 😉